DPA: "NECESSARIO REGOLAMENTARE LA COMMERCIALIZZAZIONE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 lug. - Cosi' come il Canada,
che in queste ore sta chiedendo alle autorita' canadesi di
mettere a punto norme specifiche sulla regolamentazione degli
energy drink, il Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa)
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nei mesi scorsi
aveva gia' evidenziato la necessita' di adottare una linea piu'
incisiva per controllare il fenomeno e regolamentare la
commercializzazione di tali prodotti, anche attraverso il
supporto dell'opinione in merito della Societa' italiana di
farmacologia (Sif), di rendere obbligatoria la presenza sugli
Energy Drink di avvertenze sulle modalita' d'uso e sui potenziali
rischi. "Le bevande energetiche - si legge in una nota del Dpa -
tanto in uso fra i giovani, hanno, in molti casi, un contenuto di
caffeina molto maggiore rispetto alle normali bevande e
ingredienti, con effetti potenzialmente interagenti, quali
taurina ed altri aminoacidi, dosi massicce di vitamine ed
estratti vegetali non ben definiti. La caffeina - prosegue la
nota - e' un eccitante che ad alte dosi possiede la proprieta' di
interagire fortemente con i neurotrasmettitori chimici del
sistema nervoso centrale, alterando lo stato di vigilanza e
creando pericolosi effetti collaterali su vari apparati ed
organi." L'uso crescente tra i ragazzi degli energy drink,
preoccupa non solo l'Italia, ma anche Canada e Stati Uniti. Il
consumo in una serata puo' anche attestarsi tra gli 8 e i 15
drink, " immettendo nel fisico una quantita' di caffeina che puo'
arrivare fino a 1500 mg - spiega il Dpa nel comunicato - e che se
unita contemporaneamente ad alcol, anfetamina, cocaina o
cannabis, puo' dare luogo ad un "mix" estremamente dannoso per la
salute, potendo provocare la comparsa di crisi cardiache (aritmie
maligne sopraventricolari) e crisi epilettiche."
(Wel/ Dire)