(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 26 lug. - Anche la Procura
di Bologna ha aperto un'inchiesta sulle mozzarelle 'blu' prodotte
da Granarolo e ritrovate, di recente, in un supermercato in
provincia di Torino.
L'inchiesta e' stata aperta dal pm Luca Tampieri che ha ricevuto
l'informativa dei Carabinieri del Nas, impegnati nelle ultime
settimane in piu' di una 'visita' al colosso caseario bolognese.
Hanno effettuato prelievi e campionature, in particolare sulle
acque utilizzate nella lavorazione delle mozzarelle. Gli esiti
della prima tranche di analisi, effettuate su materiale prelevato
dal Nas nel primo blitz del 7 luglio, sono gia' arrivati e non
hanno rilevato niente di irregolare; i risultati della seconda
tranche, invece, sono attesi per oggi o domani. Intanto pero', la
Procura ha deciso di aprire un fascicolo, contro ignoti, che
ipotizza una serie di reati, tutti colposi, relativi alla
produzione e commercializzazione di sostanze alimentari dannose
per la salute pubblica e al commercio di sostanze alimentari
contraffatte, adulterate o nocive.
L'indagine bolognese verra' portata avanti in coordinamento
con quella gia' in corso da parte della Procura di Torino. Il pm
Tampieri, per prima cosa, attende gli esiti delle analisi che
sono in corso sui materiali prelevati nell'azienda di Cadriano
sabato. L'inchiesta, pero', punta a fare luce anche sui rapporti
tra Granarolo e la ditta tedesca Milchwerk Jager, ma anche a
verificare se la produzione avvenga in modo regolare. Stando a
quanto ricostruito con i sopralluoghi del Nas, la Granarolo si
servirebbe di acqua di pozzo e non di acqua potabile, per la
lavorazione delle mozzarelle. Questo potrebbe essere una
spiegazione per l'eventuale presenza del batterio "pseudomonas
fluorescens", escluso pero' dalla prima tornata di analisi.
(Wel/ Dire)