"GIU' LE MANI DAI BAMBINI" PUBBLICA LE PROVE AUDIO SUL SITO
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 lug. - Sembra essere senza
sosta la polemica sulla somministrazione disinvolta ai bambini di
psicofarmaci fra le cui conseguenze ci sarebbe anche quella di
stimolare idee di suicidio nei minori. Da oggi, infatti, sono
on-line sul sito di "Giu' le mani dai bambini", il comitato
italiano per la farmacovigilanza pediatrica
(www.giulemanidaibambini.org), le registrazioni audio di alcuni
casi eclatanti: Gabriele, bambino Down e iperattivo sottoposto a
terapie a base di psicofarmaci, senza la firma del consenso
informato da parte dei genitori e per un periodo ben piu' lungo
di quello autorizzato dalle norme vigenti. Il caso e' stato
confermato in un'intervista resa spontaneamente dalla madre. Un
secondo caso del tutto simile in Lombardia, raccontato dalla
psicologa che ha in carico il bambino, mentre altri casi stanno
venendo segnalati in queste ore alla sede di "Giu' le Mani dai
Bambini".
Nella prima registrazione, la mamma afferma: "Gabriele e' un
bambino nato con la sindrome di Down, ma anche esageratamente
iperattivo. Si arrampicava sui mobili, tirava giu' i quadri.
Pensavo che, una volta calmata l'iperattivita', ci si sarebbe
potuti concentrare meglio sull'handicap de bambino. Mi sono
informata e sono finita a Pisa, dove abbiamo provtao col Ritalin.
Gabriele si calmo' un po', per qualche giorno, cosi' tornammo a
casa. Successivamente, decisero di utilizzare lo Strattera, a
detta loro un "farmaco miracoloso". Noi, speranzosi, passammo
allo Strattera. Non mi era stato detto molto sul farmaco, ma
soprattutto non mi hanno fatto firmare alcun consenso informato.
Non conoscevo gli effetti collaterali, ne' che poteva essere
somministrato in prima battuta per massimo 6 mesi. Inoltre,
Gabriele da quando ha iniziato ad assumere Strattera ha dato
evidenze di autolesionismo: graffiava, mordeva se' stesso,
mordeva me, ed anche altri parenti, atteggiamenti violenti che
non aveva mai avuto prima di prendere Strattera, ed era ancora
piu' ossessivo. La situazione a quel punto era diventata davvero
molto brutta: avevo gia' pensato di bloccare l'uso dello
psicofarmaco, ma nessuno mi aveva informato di come fare.
Nell'ottobre del 2009, ho chiesto ufficialmente di eliminare il
farmaco, ma non era la prima volta, l'avevo chiesto gia' prima ma
non avevano dato riscontro alla mia volonta', non l'hanno
sospeso. Da quando ha smesso lo Strattera e' tutto sommato
sereno, ha il viso piu' disteso, ha cambiato proprio l'umore.
Gabriele senza lo psicofarmaco e' tornato a sorridere, per questo
non mi sono pentita di aver smesso".
Nella seconda registrazione, Daniela Miazza, psicologa clinica
specializzata in problemi di comportamento dell'eta' evolutiva,
ha dichiarato riguardo a un bimbo che ha in carico in Lombardia:
"Il bambino ha avuto una diagnosi di Adhd (Sindrome da
iperattivita' e deficit di attenzione), ma il problema e' che a
questa diagnosi al servizio pubblico siano giunti dopo avere
valutato solo i questionari osservativi che tipicamente vengono
dati alle insegnanti. La mamma ha molto discusso con la referente
responsabile e con il neuro-psichiatra, che immediatamente
volevano prescrivere il farmaco al bambino, che non era neppure
stato sottoposto ad una visita medica completa. Hanno subito
proposto di somministrare lo Strattera, che e' stato proposto
come soluzione di prima linea, come la cura elettiva,
l'intervento importante e principale e che loro ritenevano
opportuno, e che all'infuori di questo il servizio pubblico non
avrebbe offerto null'altro. La mamma mi ha sottolineato piu'
volte che ha chiesto un intervento differente rispetto al
farmaco, ma la risposta e' stata che l'unico modo per aiutare il
bambino a loro giudizio era lo psicofarmaco.
Gli e' stato anche descritto come un farmaco che non avrebbe
portato alcun effetto collaterale, nulla, se non grandissimi
vantaggi".
L'Istituto superiore di sanita' (ISS), interpellato dal
portavoce di "Giu' le Mani dai Bambini", Luca Poma, ha
dichiarato: "L'Iss ha stabilito in collaborazione con l'Agenzia
italiana del farmaco (Aifa), dei rigidi protocolli d'intervento e
controllo per i casi di bambini iperattivi, ed essi sono sempre
in uso. I centri di riferimento per l'ADHD non possono
disattendere i protocolli: una tale eventualita' configurerebbe
degli illeciti di vario tipo, amministrativi ed eventualmente
anche penali, e laddove cio' accadesse la Magistratura sarebbe
chiamata ad intervenire. L'Iss effettua un monitoraggio costante
e quotidiano dei bambini e adolescenti iscritti nel registro. In
caso di violazione dei protocolli, la struttura resasi colpevole
di irregolarita' perderebbe senz'altro l'accreditamento. Il
controllo ispettivo spetta ad Asl, Regione, ISS ed Aifa.
Ovviamente anche il ministero della Salute puo' decidere di
svolgere, se lo ritenesse opportuno, un audit".
Poma, lancia due appelli: "Uno alle famiglie, con preghiera di
contattare il nostro Comitato per comunicare eventuali prassi
illegittime nella somministrazione di questi potenti
psicofarmaci, che com'e' noto agiscono solo sui sintomi, non
curano nulla, ed espongono nel lungo periodo al rischio di
effetti collaterali potenzialmente pericolosi, come infarto al
miocardio, gravi crisi epatiche e induzione di idee suicidare nei
cervelli in via di sviluppo di bimbi ed adolescenti. In secondo
luogo- prosegue- al ministro della Salute Ferruccio Fazio,
affinche' disponga con sollecitudine le opportune ispezioni,
sospendendo le autorizzazioni a quelle strutture incapaci di
tutelare il livello minimo di sicurezza per la somministrazione
di queste discusse molecole. Ne va della salute dei bambini
italiani in cura".
(Pic/ Dire)