(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 lug. - "Il 2 luglio 2010 la
Provincia di Roma, dopo un lungo e controverso iter, ha concesso
l'Autorizzazione Integrata Ambientale all'inceneritore di rifiuti
tossici e nocivi della Basf di Roma di via di Salone, 245.
L'inceneritore non si trova all'interno di una zona industriale,
dove persone presumibilmente in buona salute trascorrono una
parte limitata della giornata per non tutti i giorni dell'anno,
ma ad alcune centinaia di metri dal villaggio attrezzato di via
di Salone in cui vivono stabilmente all'aria aperta circa
quattrocento minori di etnia rom." E' quanto denuncia
l'Associazione "21 luglio" che proprio secondo alcune
testimonianze che ha raccolto, gia' da anni gli abitanti del
villaggio avvertono cattivi odori e lamentato problemi alle vie
respiratorie per i fumi emessi dalla ciminiera dell'inceneritore.
L'impianto ha subito tra il 1999 ed il 2004 una serie di guasti:
la rottura di un serbatoio di acido cloridrico, lo scoppio di un
forno, un principio di incendio.
Nella nota l'Associazione ricorda che "nel settembre 2003
l'Istituto epidemiologico (Asl RME) ha presentato i dati
analitici secondo cui la mortalita' per tumore negli uomini dal
1987 al 2001 nel territorio circostante e' del 30% superiore
rispetto alla media di Roma." E ancora : "Il 3 novembre 2006 la
Asl RMB ha pubblicato i risultati di alcune indagini ambientali
che hanno evidenziato concentrazioni di diossina da 5 a 20 volte
superiori a quelle medie di altre zone italiane nella centralina
posta a 300 metri dall'inceneritore. Le concentrazioni di
palladio, inoltre, sono risultate doppie." Alla luce di tali
ricerche "e' ragionevole dedurre che il villaggio attrezzato di
via di Salone sia situato in una zona di elevata ricaduta delle
emissioni tossiche e nocive", spiega l'Associazione nel
comunicato. Alla luce di quanto avvenuto l'associazione "21
luglio" manifesta "profonda preoccupazione per l'impatto che le
emissioni prodotte dall'inceneritore di rifiuti tossici e nocivi
della Basf ha avuto e continua ad avere sulla salute dei circa
quattrocento minori residenti nel campo di via di Salone", ed
esprime una "forte perplessita' sulla reale attuazione di un
piano informativo tra i residenti del villaggio attrezzato cosi'
come raccomandato dalle autorita' sanitarie." L'associazione "21
luglio", pertanto, sollecita il Commissario straordinario per
l'emergenza nomadi a Roma, Giuseppe Pecoraro, "a fornire le
legittime risposte sugli eventuali rischi alla salute dei minori
rom del villaggio" e "le istituzioni preposte all'attuazione del
Piano nomadi della capitale, a non far venire meno l'obbligo di
ispirare la scelta di collocazione di ogni insediamento abitativo
attrezzato al Principio di Precauzione sancito gia' dal Trattato
di Maastricht del 1992 e ribadito nei successivi documenti di
politica ambientale - sanitaria della Comunita' Europea."
(Wel/ Dire)