STUDIO PUBBLICATO SU 'DIABETS, OBESITY AND METABOLISM'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 lug. - Per la steatosi
epatica non si dispone ancora di alcuna terapia specifica, a
parte l'eliminazione delle cause o il trattamento delle anomalie
che la sostengono, in particolare obesita' e sindrome metabolica.
La forma non alcolica di solito ha una buona prognosi, anche se
una potenziale fibrosi ed un'evoluzione verso la cirrosi non puo'
essere sempre esclusa. Un recente studio, pubblicato su Diabetes,
Obesity and Metabolism ha evidenziato che la supplementazione con
fucoxantina, e' in grado di ridurre il contenuto di grasso nel
fegato, aprendo la strada ad un razionale per una
supplementazione nutrizionale in questa condizione. La ricerca,
in doppio cieco versus placebo, e' stata condotta in un gruppo di
donne obese non diabetiche con e senza steatosi epatica non
alcolica, sottoposte ad una supplementazione dietetica con
fucoxantina per 16 settimane. I risultati dello studio hanno
mostrato una riduzione della circonferenza addominale, del
contenuto epatico di grassi e degli enzimi epatici nel gruppo
delle pazienti con steatosi epatica non alcolica, mentre una
riduzione del peso corporeo, rilevante dal punto di vista
statistico, si verificava sia nelle pazienti con fegato grasso
che in quelle senza. La fucoxantina e' un carotenoide estratto
dall'alga marina Wakame originaria dei mari giapponesi,
ampiamente utilizzata in Giappone per scopi alimentari. "Anche i
dermatologi sono interessati al possibile trattamento
nutrizionale di tali condizioni - dichiara Vito Di Lernia,
responsabile dell'Ambulatorio psoriasi della Struttura Complessa
di Dermatologia dell'Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia
- in quanto la psoriasi, che colpisce il 3% della popolazione, si
associa frequentemente a steatosi epatica, obesita' e sindrome
metabolica che peggiorano l'andamento della malattia e la
risposta alle cure".
(Wel/ Dire)