(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 23 lug. - Epidemia di
morbillo in Emilia-Romagna. Dapprima circoscritta al territorio
piacentino, nel periodo che va da gennaio allo scorso maggio, si
e' estesa a Parma, Bologna e Ferrara. E cosi' in cinque mesi sono
stati contati 119 casi sospetti di morbillo. Un trend che
autorizza gia' a dire che "il 2010 si conferma, quindi, come un
nuovo anno epidemico: il tasso di incidenza costruito soltanto
sui primi mesi dell'anno ha gia' superato il valore soglia
definito per l'eliminazione del morbillo, pari a 0,1 casi l'anno
per 100.000 abitanti e dimostra dunque la necessita' di
rafforzare l'impegno di prevenzione nei confronti di questa
malattia". A inquadrare la situazione e' un rapporto sul morbillo
in Emilia-Romagna pubblicato sul portale di "Epicentro", Centro
nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della
salute, e riferito ai dati delle Ausl della regione.
I 119 casi segnalati (di cui 38 da Piacenza, 25 da Ferrara,
16 da Bologna e 13 da Parma) sono stati esaminati e classificati:
78 sono risultati 'confermati', otto invece erano 'probabili' e
14 'possibili'; per i restanti 19 si e' accertata la diagnosi di
un'altra malattia. Il 'picco' della diffusione del morbillo e'
stato in marzo e i dati mostrano una concentrazione di casi tra
gli adolescenti e i giovani adulti; oltre la meta' si e'
verificata nei soggetti tra 15 e 34 anni. Ma c'e' anche un altro
numero che balza agli occhi: tra i casi confermati, 73 (il 93,6%)
non erano vaccinati contro il morbillo, quattro (il 5,1%, tutti
tra i 23 e 27 anni) lo erano con una sola dose. Anche tra gli
otto casi 'probabili' non c'erano persone vaccinate. In totale i
casi non vaccinati o vaccinati con una sola dose erano 98 su 100
(escludendo cioe' i 19 casi di altre malattie).
Il rapporto sull'epidemia di morbillo indica poi che 39
persone sono state ricoverate (38 per casi 'confermati' e uno
'probabile') in reparti di malattie infettive o di pediatria,
anche se in molte circostanze per motivi precauzionali. Dei 39
ricoveri, sei hanno presentato complicanze e alcune di queste
sono classificate come "di rilievo". Ad esempio, due casi di
encefalite in una ragazza di 23 anni e in uomo di 38 anni, ma
senza esiti. Oppure: tre casi di polmonite, rispettivamente in
una donna di 48 anni (infermiera) e in due uomini di 25 e 44
anni, e un parto prematuro in una giovane donna che ha
manifestato il morbillo alla 26^ settimana di gravidanza e ha
partorito una bimba affetta da morbillo, ma in modo asintomatico.
Tra i soggetti non ricoverati sono stati riportati due casi di
otite e uno di cheratocongiuntivite.
La maggior parte dei focolai (14), si legge infine nel
rapporto pubblicato su 'Epicentro', si sono verificati in ambito
familiare, due in strutture scolastiche (elementare e nido; e in
un caso ha coinvolto contemporaneamente anche un nucleo familiare
di quattro fratelli suscettibili, non vaccinati per scelta dei
genitori), uno in una struttura socio-assistenziale e uno in
ambito ospedaliero (con cui si sono ammalati due tecnici di
laboratorio, non vaccinati).
(Pic/ Dire)