(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 lug. - "Una via italiana"
per l'assistenza alle persone non autosufficienti ispirata alla
"collaborazione tra sistema pubblico e sistema privato". È quella
che proporra' domani il ministro del Lavoro e delle Politiche
Sociali, Maurizio Sacconi, presentando il Rapporto sulla non
autosufficienza, anticipato dal Corriere della sera in un lungo
articolo pubblicato oggi tra le pagine del quotidiano. Mentre in
altri paesi europei la non autosufficienza ha fondi dedicati, la
formula italiana non punta unicamente sull'assistenza pubblica,
ma anche su fondi integrativi previdenziali. Un progetto che
prevede inizialmente un'adesione volontaria, poi "potrebbero
essere introdotti criteri di obbligatorieta' - spiega il
documento citato dal Corriere della sera - con il consenso
sociale e la condivisione di tutti i soggetti istituzionali
interessati".
In Italia le persone non autosufficienti sono almeno 2,6
milioni, di cui 2 milioni di anziani. Un problema, che riguarda
quasi una famiglia su 10 e che rischia di aggravarsi con
l'invecchiamento della popolazione. Oggi le persone con piu' di
65 anni sono oltre il 20% della popolazione italiana, saranno il
34,5% nel 2051.
Dati che prospettano anche una crescita esponenziale dei costi di
assistenza dovuti anche alla progressiva riduzione dei potenziali
caregiver. Il tutto mentre le famiglie italiane gia' oggi
spendono per le circa 774 mila badanti "oltre 9 miliardi per
retribuire le badanti - spiega il rapporto -, piu' dei 6,3
miliardi spesi dallo Stato per le indennita' di accompagnamento".
Per le badanti, infatti, il rapporto propone agevolazioni fiscali
per favorire l'emersione dal nero. Una situazione che il ministro
Sacconi intende fronteggiare col taglio agli sprechi, ma
soprattutto con lo sviluppo territoriale dei servizi in rete e la
competitivita': "Le strutture opereranno in uno scenario piu'
competitivo - spiega il rapporto -, dovendo attrarre sia i
finanziamenti pubblici sia le risorse private". Maggiore
efficienza, quindi, "senza smantellare il servizio sanitario
nazionale".
Un'Italia spaccata in due, quella dell'assistenza pubblica
presentata nel rapporto: un Nord virtuoso e a sud di Roma sprechi
e interventi impropri. Le regioni del nord Italia, spiega il
rapporto, hanno puntato sulla rete di servizi di assistenza per i
non autosufficienti riducendo i posti letto per lungodegenti,
mentre nel Sud Italia "si riscontra una sovraofferta di presidi
ospedalieri e posti letto per acuti, con disavanzi economici
pesantissimi", oltre che "ricoveri ospedalieri impropri". Una
differenza tra le due "Italie" che vede, rispetto ad una media
nazionale del 3,2% di anziani non autosufficienti utenti dei
servizi di assistenza domiciliare integrata, il 7,2% in Friuli
contro l'1% della Sicilia. "Emerge in tutta la sua forza - si
legge nel testo del ministro - che Veneto, Friuli-Venezia Giulia,
Emilia Romagna e Lombardia 'prendono in carico' a diverso titolo
il triplo degli anziani non autosufficienti di Campania, Puglia e
Calabria". Un divario evidenziato, infine, anche dalle pensioni
di accompagnamento: "Nelle Regioni in cui vi e' la maggior
presenza di servizi (Nord) si registra la piu' bassa percentuale
di pensioni di accompagnamento - aggiunge il rapporto -. Al
contrario ove i servizi sono piu' carenti la pressione per
ottenere invalidita' e indennita' di accompagnamento e'
superiore".
(Wel/ Dire)