(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 lug. - Questa estate i
bambini del quartiere Tamburi di Taranto non potranno giocare
nelle loro aree verdi perche' inquinate da sostanze cancerogene.
A stabilirlo e' stata un'ordinanza del sindaco Ippazio Stefa'no.
Vicino al quartiere Tamburi sorge l'area industriale di Taranto.
A seguito di analisi condotte sui terreni del quartiere, e' stata
riscontrata una contaminazione chimica che oltrepassa i valori di
legge per il berillio e i Pcb, sostanze cancerogene. A questo
proposito la relazione tecnica del Progetto Coordinato per il
risanamento del Quartiere Tamburi e' chiara nel definire che "i
risultati dell'analisi di rischio hanno evidenziato un rischio
totale non accettabile per le sostanze cancerogene" in relazione
allo "scenario bambini". Alla luce della relazione tecnica il
pericolo per i piu' piccoli e' riferito a due inquinanti in
particolare: i Pcb (policlorobifenili) e il berillio.
I bambini potrebbero infatti inconsapevolmente ingerirli o
anche, nel caso dei PCB, venire contaminati per via del solo
contatto dermico. Altamarea, un coordinamento di cittadini e
associazioni locali, ha gia' scritto al direttore generale
dell'Arpa, Giorgio Assennato, affinche' chiarisca la provenienza
delle sostanze che hanno inquinato il suolo del quartiere
Tamburi. Sulla base delle ricerche dello IARC (Agenzia
Internazionale Ricerca sul Cancro, Monografia Volume N. 58) il
berillio "fin dai primi anni del ventesimo secolo, e' stato
prodotto e utilizzato in una varieta' di applicazioni come
metallo in leghe". I lavoratori delle aziende siderurgiche
possono essere esposti "ad elevati livelli di berillio,
soprattutto nella raffinazione e lavorazione dei metalli".
Il quartiere Tamburi e' gia' noto per essere sottoposto alla
pressione di inquinanti come la diossina e il benzo(a)pirene,
entrambi cancerogeni. Quest'ultimo ha superato nel 2008 e nel
2009 il valore fissato dalla legge. L'Arpa (Agenzia Regionale
Protezione Ambiente) ha indicato nella cokeria dell'Ilva la
sorgente del 98% di tale emissione cancerogena, fornendo al
sindaco di Taranto gli elementi per emanare un mese fa un'altra
ordinanza finalizzata a ridurre le emissioni e a tutelare la
salute della popolazione. La Regione Puglia ha gia' disposto
attorno all'area industriale una fascia di 20 chilometri in cui
e' fatto divieto di pascolo per le aree incolte, a causa della
contaminazione da diossina. Il Dipartimento di Prevenzione della
Asl di Taranto, da parte sua, ha inoltre disposto per i prossimi
giorni l'abbattimento di altri mille capi di bestiame nelle cui
carni e' stata rinvenuta una concentrazione di diossina superiore
ai limiti di legge. Erano gia' stati abbattuti in precedenza
1.200 capi di bestiame per la stessa ragione.
(Wel/ Dire)