(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 lug. - L'equipe di
ricercatori guidata da Giovambattista Pani e Tommaso Galeotti
dell'Istituto di Patologia Generale della Facolta' di Medicina e
Chirurgia dell'Universita' Cattolica di Roma ha individuato in
vivo un importante interruttore molecolare per impedire la
comparsa del diabete.
Grazie a esperimenti su topi, si legge nella nota, e' stato
scoperto che e' sufficiente spegnerlo per prevenire questa grave
malattia indotta sempre piu' spesso da eccessi calorici e
sedentarieta': si tratta di un gene dell'invecchiamento, ovvero
il gene che 'codifica' per la proteina p66, scoperto alcuni anni
fa da altri ricercatori italiani.
Mettendo ko questo gene si impedisce la comparsa del diabete
nei topi anche quando si conduce una alimentazione squilibrata ed
eccessiva che porta a sovrappeso o obesita', e che conduce quasi
sempre allo sviluppo del diabete. Se gli stessi risultati saranno
riprodotti sull'uomo, forse p66 potrebbe divenire un'arma
potentissima contro una delle epidemie del XXI secolo.
Il lavoro, cui hanno contribuito anche l'Istituto di Fisica e
l'Istituto di Biochimica della Cattolica di Roma, ha visto
impegnati per diversi anni anche due giovani dottorandi di
ricerca presso l'istituto di patologia generale dell'Ateneo del
Sacro Cuore, Sofia Chiatamone Ranieri e Salvatore Fusco.
La ricerca, che oggi viene pubblicata sulla prestigiosa
rivista 'Proceedings of the National Academy of Sciences Usa
(Pnas)' ed e' stata sostenuta da un finanziamento della European
Association for the Study of Diabetes (Easd), contribuisce "a
decodificare il misterioso filo rosso che lega alimentazione,
metabolismo e invecchiamento".
(Wel/ Dire)