SANITÀ. ALLARME FARMACI, UN ITALIANO SU 3 VUOL COMPRE SUL WEB
"PUNTARE SU CAMPAGNE INFORMATIVE, RIVEDERE APPLICAZIONE REGOLE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 lug. - "Circa un italiano su
tre e' propenso ad acquistare farmaci in maniera impropria, senza
prescrizione, via Internet". Nella pratica, il fenomeno nel
nostro Paese "interessa solo lo 0,1% della popolazione, ma la
contraffazione farmaceutica e' uno dei pericoli emergenti nella
Sanita', in Italia come nel resto del mondo". Piu' in dettaglio,
secondo i dati forniti dal Comando dei Carabinieri per la tutela
della salute, tra il 2009 e il primo semestre del 2010 sono state
sequestrati 1,75 milioni di farmaci, fiale e compresse, il 20%
dei quali si stima fosse illegale. Nello stesso periodo, sono
state segnalate 667 persone all'autorita' giudiziaria mentre 79
sono state arrestate.
Sono questi alcuni dei dati discussi oggi a Roma in occasione
della presentazione del Rapporto 2010 dell'Osservatorio Anifa
sull'automedicazione alla presenza, tra gli altri, di Antonio
Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanita' del
Senato, Dorina Bianchi, commissione Industria, Commercio e
Turismo del Senato.
Diversi i sistemi per arginare il fenomeno: "In primis il
'bollino della tracciatura' presente su tutte le confezioni dei
medicinali e che rende praticamente impossibile l'ingresso di
farmaci contraffatti nella rete distributiva legale. Per questo i
farmaci contraffatti sfruttano i canali non autorizzati alla
vendita (palestre, beauty center, sexy shop) e la rete internet,
dove il cittadino rischia quotidianamente di imbattersi in
prodotti falsi e anche molto pericolosi".
La vendita di farmaci contraffatti sfrutta sostanzialmente due
elementi: - la confusione al momento dell'acquisto fra prodotti
di 'automedicazione' e di 'autoprescrizione'. La prima parola
indica il corretto comportamento di chi acquista autonomamente
farmaci che non richiedono la ricetta medica, mentre la seconda
e' il comportamento scorretto di chi acquista farmaci da
prescrizione senza avere la ricetta;
- la commistione, all'atto dell'offerta illegale, di varie
tipologie di prodotti (farmaci da ricetta, senza ricetta, altri
prodotti salutistici), aumentando cosi' la sensazione per
l'utente di trovarsi di fronte a un'offerta legale.
Per quanto riguarda la rete, e' "illusorio" pensare di
controllare internet ma, al tempo stesso, una corretta e
massiccia campagna di informazione puo' dare al pubblico "gli
strumenti giusti per non cadere nei tranelli della
disinformazione". Proprio in questo ambito e' da segnalare la
campagna istituzionale dell'Anifa, realizzata in collaborazione
con il ministero della Salute, volta a identificare con chiarezza
il 'Bollino Rosso' dell'automedicazione corretta.
Come spiega il presidente di Anifa, Sergio Daniotti, "esistono
figure professionali con le competenze garantite e certificate
per informare i cittadini. Esistono le imprese regolarmente
certificate e che operano in modo trasparente. Internet e la
lotta alla contraffazione dei farmaci deve essere vista come
un'opportunita' per rivedere i sistemi di applicazione delle
regole sulla comunicazione farmaceutica consentendo ai siti
istituzionali delle imprese di menzionare i propri medicinali,
fare pubblicita' corretta, fornire informazioni utili e
certificate ai cittadini".
(Wel/ Dire)
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