(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 lug. - Hanno tra i 40 e i 50
anni, per meta' con problemi gravi di alcolismo, ma a chiedere
aiuto sono parenti e amici, o almeno cosi' si presentano al
telefono. Sono le prime segnalazioni e richieste di aiuto
pervenute ad un mese dall'avvio del progetto "Rete contro
l'alcolismo" promosso dal Centro di riferimento per i problemi e
le patologie alcol-correlate della Regione Lazio insieme alla
Associazione volontari per la solidarieta' del Ceis. Il progetto,
finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali,
punta oltre alla realizzazione di un sito internet
http://www.retecontroalcolismo.it/, anche ad un numero verde
(800.411330), un consultorio telematico e uno sportello di
consulenza. Un impegno portato avanti da circa 50 volontari. "I
contatti sono una media di una persona al giorno - spiega Corrado
Fornaciari, responsabile del progetto - e in questo periodo sono
soprattutto telefonici. Sono richieste di aiuto di parenti o
amici di chi ha problemi di alcol, oppure di chi e' gia'
alcolista da tempo e chiede di essere inserito in un gruppo
alcolisti anonimi o di entrare in cura. In alcuni si tratta di
persone che hanno sospetti su parenti e amici che siano sulla
strada dell'alcolismo e chiedono consigli su come poter
affrontare il problema o come convincere la persona ad entrare in
un gruppo e farsi aiutare". Tuttavia, e' difficile capire
attraverso il colloquio telefonico se a chiedere aiuto e' proprio
chi ha problemi. "Non riceviamo quasi mai chiamate in prima
persona - aggiunge Fornaciari -. Sono soprattutto parenti o
amici, non si presentano come persone con problemi. O almeno e'
quello che dichiarano. Al telefono e' difficile capire se e' chi
chiama ad avere problemi. Al telefono puoi raccontare quello che
vuoi".
I numeri, continua Fornaciari, non sono ancora quelli attesi, ma
il progetto e' appena partito e occorre del tempo perche' si
sparga la voce e la pubblicita' faccia conoscere il servizio.
Tuttavia, non sono mancati in questo mese di 'rodaggio' i primi
contatti con casi problematici. "Per ora sono la meta' - conferma
Fornaciari -. Chi chiede informazioni ci racconta di casi in cui
un conoscente beve ogni tanto e male, si ubriaca e gli episodi
cominciano a diventare frequenti con una tendenza all'alcolismo.
Invece ci sono casi di alcolisti da anni. Una meta' sono
abbastanza gravi, gli altri tendono ad essere gravi". A chiedere
aiuto per se' o per parenti e amici sono soprattutto persone di
mezz'eta'. "Di solito sono persone che hanno tra i 40 e i 50
anni, mentre uomini e donne si equivalgono - specifica Fornaciari
-. La richiesta di aiuto per questi motivi in genere e'
tendenzialmente di questa eta' perche' tra i giovani c'e' molto
utilizzo di alcol ma non c'e' ancora una conoscenza approfondita
dei rischi e del problema".
(Wel/ Dire)