LE ASSOCIAZIONI FAVO E NPS CONTRO LA MANOVRA ECONOMICA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 lug. - C'e' preoccupazione
fra i malati oncologici e i pazienti affetti da Aids per le
conseguenze pratiche che la manovra economica del governo
potrebbe avere sulle loro cure. Il provvedimento, infatti,
prevede che alcuni medicinali che oggi sono di uso ospedaliero
(per un importo di 600 milioni di euro) non siano piu' erogati in
ospedale, ma direttamente in farmacia.
Secondo la Favo (Federazione italiana delle associazioni di
volontariato in oncologia) e il Network persone sieropositive
(Nps) sono a rischio la "continuita' e la qualita' delle cure".
Le due associazioni chiedono per questo di "rivedere" i contenuti
della norma e di aprire una "riflessione" sui farmaci per questa
tipologia di malati. Secondo le due associazioni si prospetta
dunque il rischio di una "indisponibilita' dei farmaci a livello
territoriale. Trattandosi di medicinali costosi, le piccole
farmacie potrebbero non essere in grado di tenere scorte". Ci
sarebbero problemi anche di "privacy": i malati potrebbero
provare disagio ad andare nella farmacia vicino casa. Infine, si
teme che la manovra possa essere solo l'antipasto per favorire, a
breve, "l'incentivazione dell'utilizzo di farmaci generici di
imminente introduzione, con la possibilita' che nel tempo la
gratuita' riguardi solo questi ultimi e che i pazienti debbano
integrare i costi se vogliono il farmaco tradizionale".
Favo e Nps hanno espresso le loro preoccupazioni in un documento
inviato ai segretari di partito, al ministro dell'Economia,
Giulio Tremonti, e a quello della Salute, Ferruccio Fazio. Una
copia e' arrivata anche all'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco.
Le due associazioni chiedono "rassicurazioni e un incontro".
"I farmaci di uso ospedaliero- spiega Rosaria Iardino, presidente
Nps- sono spesso costosi. Non e' detto che una piccola farmacia
voglia sobbarcarsi questa spesa. Quindi medicinali che sono
spesso salvavita potrebbero risultare indisponibili nelle
farmacie vicine al paziente. La manovra non trascuri le
conseguenze sulla salute dei pazienti di certe decisioni".
"Ogni anno 300.000 persone si ammalano di cancro- ricorda
Elisabetta Iannelli, segretario della Favo- Ad oggi non c'e'
chiarezza su quali farmaci saranno spostati, sui criteri per
sceglierli. Probabilmnente si trattera' di quelli presi per via
orale. Ma mettere in mano ai pazienti la gestione della cura
potrebbe indurli in errori di valutazione sulla sicurezza dei
farmaci portandoli a variare le dosi".
(Wel/ Dire)