(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 lug. - La sanita' lombarda e'
affetta da "gestione politica" e "logica mercantile": e' quanto
sostiene l'Associazione medici cattolici italiani di Milano
(Amci) nel documento "A proposito del sistema sanitario della
Regione Lombardia" approvato dal Consiglio direttivo. "Vogliamo
sottolineare alcuni aspetti che i cattolici dovrebbero tenere
presente, soprattutto i cattolici che ci governano - spiega
Giorgio Lambertenghi Deliliers, presidente della sezione milanese
di Amci -. Noi siamo un'associazione al servizio della chiesa, e
con questo documento, discusso per sei mesi, esprimiamo il
pensiero della diocesi lombarda, che con i cardinali Martini e
Tettamanzi e' intervenuta piu' volte sul tema della sanita'
intesa come servizio al prossimo".
Per i medici cattolici di Milano, "l'attuale organizzazione del
sistema sanitario della Regione Lombardia e' stata
originariamente motivata dall'intenzione di rimediare ad alcuni
gravi difetti tipici della gestione pubblica delle istituzioni
sanitarie": lo spreco di risorse e la selezione dei dirigenti
ospedalieri in base alle appartenenze politiche. Le misure
adottate sono state principalmente due: innanzitutto, al
pagamento del conto presentato dagli ospedali "e' stato
sostituito quello indicato con la sigla Drg (diagnosis related
group, ndr), una specie di tariffario - prosegue la nota - che
predetermina per ogni tipo di prestazione il rimborso offerto
dall'amministrazione regionale. Il secondo rimedio consiste
nell'estensione di tale modalita' di finanziamento anche alle
istituzioni private, previo accreditamento da parte
dell'amministrazione stessa: ai cittadini e' quindi affidata la
facolta' di scegliere liberamente, ossia senza aggravio di spesa
a proprio carico, tra il servizio pubblico e quello privato".
Seppure "non sono certo trascurabili gli effetti positivi", per
i medici cattolici "neppure possono essere ignorati rilevanti
lacune ed effetti collaterali negativi. In primo luogo, per
quanto concerne la gestione 'politica' del settore pubblico, non
sembra che si siano prodotti significativi miglioramenti".
Inoltre, il regime di concorrenza tra pubblico e privato "si e'
effettivamente instaurato, ma producendo anche inquietanti
distorsioni laddove il settore privato e' gestito principalmente
secondo la logica mercantile del profitto. Piu' precisamente: la
logica mercantile ha ben presto manifestato la sua
incompatibilita' con l'etica professionale medica".
"Soprattutto nel settore privato, il medico e' con la pistola
puntata, perche' deve rendere economicamente - dice Giorgio
Lambertenghi Deliliers - ma questo non e' il nostro mestiere.
Cosi' un ospedale sceglie di curare il paziente con la malattia
piu' remunerativa". Morale: "L'ospedale pubblico accoglie tutti,
quello privato no. Questo e' un male dell'Italia - conclude
Lambertenghi Deliliers - ma la nostra associazione di Milano deve
pensare innanzitutto alla Lombardia".
(Wel/ Dire)