IN MADAGASCAR "LA GENTE VIVE LONTANO DAI CENTRI SANITARI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 giu. - In una piccola
baracca di Ankilibory, un villaggio nel sud del Madagscar,
Herintsoa, di soli 16 anni, ha recentemente dato alla luce il suo
secondo figlio; il primo lo ha avuto all'eta' di 14 anni. "Quello
era stato molto piu' doloroso. L'ho fatto da sola a casa, mio
marito ha tagliato il cordone. - ha detto - Vogliamo 10 bambini".
Secondo dati governativi, il 70% delle ragazze di 16 anni in
alcune parti del Madagascar hanno gia' partorito il primo figlio,
ma il fatto che la gravidanza prematura sia comune nell'enorme
isola dell'Oceano Indiano non la rende meno pericolosa.
L'Indagine Demografica e sulla Salute nazionale del 2009 ha
rilevato che ogni giorno otto donne muoiono a causa di
complicanze durante la gravidanza o durante il parto, spesso
molto giovani. Jocelyne Rasoanirina, capo del Fondo delle Nazioni
Unite per la popolazione nel Madagascar del sud, ha osservato che
oltre ai rischi immediati c'erano anche implicazioni a lungo
termine.
La grandezza delle famiglie e' una causa rilevante di poverta'
del nucleo familiare - una famiglia media malagascia ha cinque
bambini ma il numero cresce in maniera drammatica nelle zone
rurali, dove e' abbastanza comune per una donna avere 10 bambini
entro i 35 anni. Rasoanirina ha affermato che l'ostacolo piu'
grande nella riduzione della mortalita' materna e neonatale era
l'accesso ad una adeguata assistenza sanitaria. "La gente vive
lontano dai centri sanitari e non hanno nessun tipo di trasporto
disponibile." Herintsoa non ha mai visto un ospedale, un dottore
o un'infermiera - il centro sanitario piu' vicino e' a 30
chilometri dal proprio villaggio e l'unico modo per arrivarci e'
un costoso viaggio in "carrozza" - un carretto tirato da un bue -
o camminare attraverso un terreno desertico. "Il tasso di
mortalita' e' alto per madre e figlio", ha detto Aro Rajoelina,
ispettore medico regionale del distretto di Ampanihy, dove si
trova il villaggio di Herintsoa.
Sebbene il 70% delle donne incinta a sud dell'isola ha accesso a
servizi prenatali, solo il 10% delle nascite e' seguito da
personale medico specializzato. Dati del governo stimano la
mortalita' materna a 469 decessi su 100.000 nati. "Cerchiamo di
fare in modo che un centro sanitario possa coprire diversi
villaggi, e che la massima distanza da percorrere sia di 80
chilometri, ma e' ancora difficoltoso per le persone coprire una
tale distanza", ha detto. Le donne e le ragazze spesso vanno in
cerca di sostegno medico molto tardi nella gravidanza e qualche
volta solo quando la situazione ha raggiunto uno stadio critico.
"Per tradizione stanno a casa e si fanno visitare da un dottore
tradizionale o da una levatrice, ma questi ultimi non sono
qualificati per gestire le complicanze. Quando con loro non
funziona, talvolta vanno in una clinica ma spesso e' troppo
tardi," ha affermato Rajoelina. I malgasci piu' poveri ricevono
cure gratuite nei centri sanitari, ma tradizionalmente l'intera
famiglia si reca nel centro quando un familiare ha bisogno di
cure mediche ed il viaggio diventa troppo costoso. "Devono pagare
il cibo e la sistemazione per tutti; e' un problema finanziario,"
ha commentato Rajoelina.
(Wel/ Dire)