(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 giu. - Reso invalido al 100%
alla nascita per accertate responsabilita' mediche, Daniele G. e
la sua famiglia sono da anni in attesa che l'azienda ospedaliera
San Giovanni Addolorata di Roma paghi l'indennizzo determinato
con sentenza definitiva della XII Sezione del tribunale civile di
Roma nel 2006.
Sino al ricovero in ospedale tutti gli esami ne confermavano il
sano sviluppo e nessuna sofferenza, ma la mancata presenza del
ginecologo di turno quel giorno del lontano 1998 non permette di
rilevare una sofferenza fetale determinandone una grave ipossia
cerebrale, tanto da causare gravissimi problemi neurologici
concretizzatisi in un accentuato ritardo psicomotorio. Lui, che
adesso ha 12 anni, e' totalmente invalido. Dopo lunghi anni di
battaglie legali il tribunale condanna l'azienda ospedaliera ad
un risarcimento di 2.449.000 euro ma, ad eccezione della quota
coperta dall'assicurazione, per la famiglia diviene impossibile
recuperare la parte del credito eccedente il massimale
assicurativo a carico dell'ospedale (continua condizione di
passivita' dei conti bancari e impossibilita' di pignoramento).
Giuseppe Schiavello consulente volontario per le tematiche
sociali che segue il caso, per lo studio legale
Paparusso-Cococcia, ha spiegato: "In questa storia l'unica
certezza e' che una sentenza definitiva di un tribunale italiano
non puo' essere applicata perche' non esistono le condizioni per
farlo". In ogni caso, continua Schiavello, "malgrado le
difficolta' e' nostra ferma intenzione impegnarci sino alla
risoluzione definitiva di questo caso, interessando l'opinione
pubblica, i media e le piu' alte cariche delle istituzioni". I
legali della famiglia hanno infatti deciso di inviare un appello
al ministro della Salute Ferruccio Fazio e di interessare anche
il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Abbiamo
mandato tutti i documenti al governatore della Regione Lazio
Renata Polverini. Speriamo che questa situazione si possa
risolvere. Anche se continuano a passare i giorni, le settimane,
i mesi e gli anni, e non si fa fronte alle spese che servono per
Daniele." La mamma Loredana commenta: "Lui riesce a camminare con
molta difficolta', ha lo stabilizzatore. Con le cure e la terapia
riesce a stare un po' piu' dritto con la testa. Si fa capire ed
e' dolcissimo." Per la donna, che dopo la nascita di Daniele si
e' separata dal marito, il maxi - risarcimento stabilito dal
tribunale civile in favore di Daniele potrebbe essere d'aiuto.
"Ma non l'abbiamo mai visto - dice - Vorrei portarlo in America,
a fare la terapia con la camera iperbarica. Ma servono soldi. E
tanti. Mi serve aiuto." (Fonte: www.newnotizie.it)
(Wel/ Dire)