(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 giu. - I "colletti bianchi"
sono la categoria professionale che negli ultimi anni ha fatto
registrare il maggior numero di casi di melanoma, un tumore della
pelle particolarmente aggressivo. Il motivo? Si espongono al sole
solo quando vanno in vacanza, e per troppe ore consecutive,
scottandosi e accumulando, nel corso degli anni, pericolose
lesioni sulla pelle. Un punto di riferimento per il trattamento
di questa malattia e' l'Istituto nazionale tumori di Napoli
Fondazione "G. Pascale", un vero e proprio fiore all'occhiello
della sanita' campana. Non solo.
Infatti il 20% dei pazienti curati nella struttura partenopea,
uno su cinque, viene da altre Regioni. "Trattiamo circa 400 casi
di melanoma l'anno - spiega Nicola Mozzillo, Direttore del
dipartimento melanoma e tessuti molli del Pascale - Le nuove
diagnosi sono 150, fortunatamente sempre piu' in fase precoce. È
un tumore che colpisce persone giovani, di eta' compresa tra i 40
e i 50 anni. Grazie alle campagne di informazione abbiamo
sensibilizzato la popolazione sull'importanza di sottoporsi a
esami di screening". L'incidenza della malattia e' cresciuta ad
un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di tumore (+30%
nell'ultimo decennio), ad eccezione delle neoplasie del polmone
nelle donne. Ogni anno in Italia si registrano circa 7000 nuove
diagnosi, di cui 400 in Campania, e 1500 decessi. Per fare il
punto sugli ultimi trattamenti, lunedi' 28 giugno Napoli
ospitera' il convegno "Immunoterapia e melanoma"(Hotel
Alabardieri, dalle 9.30 alle 18). "Oggi, per la prima volta dopo
30 anni - afferma Paolo Ascierto, Direttore dell'Unita' di
oncologia medica e terapie innovative del Pascale - assistiamo a
una svolta nella terapia di questa forma di cancro. I trattamenti
personalizzati, che agiscono su bersagli specifici, possono
rivoluzionare l'approccio al melanoma. In particolare,
ipilimumab, e' un anticorpo monoclonale con un meccanismo
d'azione 'rivoluzionario'. Agisce, infatti, al livello delle
cellule del sistema immunitario, attraverso un meccanismo target
che rimuove i 'blocchi' della risposta immunitaria antitumorale".
Attualmente la molecola, che e' sviluppata da Bristol-Myers
Squibb, e' utilizzata in Italia solo per uso compassionevole: il
Pascale e' uno dei centri che ha guidato la sperimentazione in
Italia. "Ricerca, terapia e assistenza al malato a 360 gradi -
sottolinea Aldo Vecchione, Direttore scientifico del Pascale -
caratterizzano da sempre il lavoro dei medici. I nostri
ricercatori lavorano in laboratori e strutture molto avanzate per
cercare le risposte piu' adeguate e personalizzate a seconda del
paziente. Il nostro obiettivo non e' solo quello di trasformare
una malattia che ha un impatto devastante in una patologia
cronica, ma di riuscire a superare lo stadio della
cronicizzazione per giungere a quello della definitiva
guarigione".
(Wel/ Dire)