(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 giu. - Sambetire, 16 anni,e'
arrivata nel Centro Sanitario di Amphany, un paese nel Madagascar
sudoccidentale, in quanto e' in cinta di quattro mesi ma si e'
verificata una emorragia. Per fortuna la sua famiglia possiede
una carrozza ed i sei si sono recati insieme attraverso un
viaggio di 20 chilometri verso il centro. "Questo e' il mio terzo
figlio, e ne ho gia' perso uno" ha detto, nel suo letto.
L'ostetrica del centro, Henriette Baofeno, ha dichiarato che
c'era un rischio reale che Sambetire potesse perdere il bambino.
"Casi come questi mi intristiscono," ha detto. Nei suoi 23 anni
come ostetrica al centro "non c'e' stato un grosso cambiamento -
vedo ancora giovani ragazze come queste molto spesso."
L'emorragia post-parto per le ragazze che partoriscono a casa
nelle proprie comunita', lontano da aiuti qualificati, e' una
delle principali cause del tasso di mortalita' materna. Un'altra
grave causa - la seconda piu' comune in Madagascar, secondo
un'indagine demografica - e' la fistola ostetrica, una
lacerazione del canale uterino causata da un travaglio prolungato
e ostruito. Jocelyne Rasoanirina, capo del Fondo delle Nazioni
Unite per la popolazione nel Madagascar del sud, ha detto di aver
visto partorire ragazze di soli 10 anni, ed "estrarre il bambino
puo' danneggiare gli organi della madre. Sono troppo piccole e
non ancora sviluppate." La fistola ostetrica e' spesso il
risultato di un parto prematuro, quando il canale uterino e'
troppo stretto e non c'e' personale medico qualificato per
eseguire un taglio cesario. La condizione spesso lascia le
giovani donne incontinenti e queste vengono poi evitate dai
mariti, dalle famiglie e dalle comunita'. "In tali casi e'
necessaria un'operazione chirurgica, ma e' impossibile farla
qui," ha detto Rajoelina.
Ad Ankazoabo, un villaggio della costa nella parte sudorientale
dell'isola, Avivelo, 34, incoraggia la figlia di 17 anni, che ha
gia' due bambini, ad averne il piu' possibile. "Ho dato alla luce
otto figli ed ora e' il suo turno, deve fare lo stesso ma e'
difficile." Il Madagascar meridionale, dove le agenzie umanitarie
lottano per nutrire migliaia di persone, e' un ambiente ostile
anche in una buona annata, e gli ultimi quattro anni sono stati
particolarmente duri, ma il fatto che ci siano piu' bocche da
sfamare non e' stato un deterrente. I 10 bambini rannicchiati
intorno ad Avivelo sono un'immagine della malnutrizione nella
regione: pance gonfie, deperimento visibile e le bocche macchiate
di raketa rossa - un frutto di cactus locale usato solo in
periodi disperati che Rajoelina ha definito "non adatto al
consumo umano". "Avere molti bambini e' una benedizione per la
gente di qui, ed e' per questo che programmi di pianificazione
familiare sono cosi' importanti... ma e' molto difficile cambiare
il modo di pensare della gente," ha commentato Rasoanirina di
Unfba. "E' parte della cultura" ha detto, riferendosi alla
tradizionale benedizione del matrimonio malagascio. "Possiate
avere sette figli e sette figlie".
(Wel/ Dire)