INTERPELLATI DA BANDIERAGIALLA: NON SENTONO RISCHIO DI CONTAGIO
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 22 giu. - C'e' chi pensa che
dall'Aids si possa guarire, chi confonde tra malati e
sieropositivi, chi ammette di usare poco il preservativo e,
soprattutto, di non sentirsi a rischio contagio. Cosi' alcuni
studenti bolognesi hanno risposto alle domande sull'Hiv poste dai
redattori di Bandieragialla, impegnati in un'inchiesta su Aids e
disinformazione. Il portale di riferimento del mondo del terzo
settore bolognese fa il punto sulle campagne informative, sul
comportamento dei media e soprattutto sulla percezione del
rischio attorno all'Aids. Il tema oggi sembra essere meno
pericoloso del passato: le terapie funzionano, e chi ha gia' il
virus puo' non ammalarsi. Ma a fronte di questo calo del risalto
mass mediatico, si assiste anche a un calo della percezione del
rischio.
Eppure le nuove infezioni da Hiv sono in aumento costante,
circa 400 casi all'anno solo in Emilia-Romagna. I nuovi casi sono
al 90% derivati da rapporti sessuali, il 53% eterosessuali, il
28% omosessuali e bisessuali. Cio' significa che non si puo' piu'
parlare di categorie a rischio, ma solo di comportamenti a
rischio: dunque anche l'informazione deve riguardare tutti.
Invece l'informazione latita. Anche le campagne informative si
limitano a tre giorni, normalmente intorno all'1 dicembre
(Giornata mondiale contro l'Aids), in cui viene prodotto qualche
slogan. Servirebbero invece interventi strutturati e
diversificate per target.
(Pic/ Dire)