(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 giu. - "Siamo sconcertati e
molto preoccupati. Pur comprendendo la difficolta' globale nella
quale si trova il nostro Paese, non possiamo tacere di fronte a
talune iniziative di stretta attivita' finanziaria che riguardano
il nostro settore. In particolare la manovra che prevede il
blocco delle assunzioni per 4 anni. Con il previsto blocco del
turnover verranno a mancare figure indispensabili, non solo alla
gestione delle emergenze, ma anche per l'elezione." E' quanto
dichiara Rodolfo Vincenti, presidente dell'Associazione chirurghi
ospedalieri italiani (Acoi), che attacca duramente la manovra
finanziaria che prevede tagli alla Sanita'.
Vincenti prosegue nel duro j'accuse rivolto al Governo,
ricordando che "sono piu' di 4,5 milioni gli interventi
chirurgici praticati in un anno nelle strutture ospedaliere. I
dati pubblicati fanno prevedere una riduzione pari a 78.000
unita' (medici e non) ed oltre 5000 precari messi alla porta. Di
fronte a tale cieca decimazione eseguita a colpi di scure-
prosegue - non e' secondario segnalare che i medici che
rimarranno, subiranno un taglio tra blocco dei contratti e
convenzioni, blocco degli scatti di anzianita', di molto
superiore a 5.000 euro a testa." Il presidente Acoi poi avverte:
"Il nostro compito non si limita alla tutela del chirurgo, ma
sopratutto si estende alla tutela dei pazienti, che purtroppo
toccheranno con mano il significato delle previste riduzioni di
organico." E ancora, invocando la Costituzione, Vincenti
sottolinea che "non ci sembra del tutto rispettato l'art. 32, che
al comma 1 recita: la Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettivita'. Quindi - aggiunge - un diritto non vago, ma
fondamentale per la tutela della salute." E infine,
l'Associazione dei chirurghi ospedalieri esprime preoccupazione
per le conseguenze che i tagli previsti dalla finanziaria
provocheranno al Sistema Sanitario Nazionale. "La locuzione
latina mens sana in corpore sano ben esprime quanto, fin da
antiche epoche, fosse riconosciuta come fondamentale
l'associazione tra istruzione e salute per l'interesse, non solo
del singolo, ma della collettivita' tutta - spiega Vincenti -
Cio' che oggi temiamo avverra' in Italia, pero', non rispetta
tale suggerimento politicamente efficace. I tagli al comparto
Salute, Ricerca, Istruzione ne sono la prova provata. Siamo
convinti che, se tagli si debbano fare, si dovrebbe guardare a
tutti quegli apparati amministrativi esistenti, dai costi
spropositati e ben documentati, che potrebbero essere aboliti e
trasferite le relative competenze. Non e' pero' compito nostro
dare suggerimenti - conclude- ma stigmatizziamo con forza i
pericoli e le nefaste conseguenze che tale manovra avra' nel
mondo della Sanita' italiana e segnatamente nella futura
assistenza erogata dal Ssn e dalla rete ospedaliera."
(Wel/ Dire)