UNA DECINA DI MADRI DI FIGLI DISABILI HANNO CHIESTO UDIENZA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 giu. - Non ci stanno piu' e
hanno voluto farsi sentire. Una decina di madri di figli
disabili, si chiamano Mamme H, hanno sostato per un'ora davanti
al Quirinale in attesa di essere ricevute dal presidente della
Repubblica. Sono state ascoltate dalla sua segreteria. Arrivate
un po' da tutta Italia, avevano chiesto udienza a Giorgio
Napolitano "perche' ha firmato una manovra economica che
penalizza le persone disabili soprattutto in materia di sanita',
invalidita' e istruzione", dice Marina Cometto, torinese, madre
di Claudia (una ragazza di 37 anni completamente non
autosufficiente). "Considerare spesa improduttiva lo Stato
sociale e' un segno di incivilta' da quando l'Italia ha
sottoscritto la Convenzione Onu del 2006, che sancisce i diritti
dei disabili in quanto persone - continua la signora Cometto -.
Non si puo' parlare di improduttivita' quando la disabilita' da'
lavoro a tanti operatori sanitari, insegnanti ed educatori, per
non parlare di tutte le aziende produttrici di ausili e delle
case farmaceutiche".
Le Mamme H non hanno chiesto nulla alla presidenza della
Repubblica: hanno voluto solo "spiegare che cosa significa la
disabilita' nel vivere quotidiano". Ed e' per questo che la
signora Cometto ha portato con se' e consegnato il video di sua
figlia, che necessita di essere assistita 14 ore al giorno (lo si
puo' vedere su You Tube a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/watch?v=qMA09KFDsec).
"Le persone piu' fragili hanno bisogno di maggiori risorse,
gli ausili e l'assistenza costano e le famiglie non sempre ce la
fanno: molte madri hanno dovuto rinunciare al lavoro, altre
invece stanno aspettando il prepensionamento anticipato", spiega
Marina Cometto. "E dopo di noi che ne sara' dei nostri bambini
dai capelli bianchi?", si chiede un'altra madre. "Non vogliamo
che altre donne continuino a sacrificarsi, come abbiamo fatto
noi, per rendere la vita di nostro figlio il piu' dignitosa
possibile e salvaguardare il bene psicologico e affettivo del
resto della famiglia", le fa eco un'altra madre. Le rimostranze
del gruppo Mamme H sono state raccolte in una lettera indirizzata
a Napolitano, in quanto rappresentante di tutti i cittadini
italiani e quindi anche dei loro figli, e consegnata al
consigliere di Stato per gli affari interni Alberto Ruffo: la
speranza che hanno ora e' quella di "ricevere un segnale che
dimostri che non tutta la politica e' proiettata solo alla
redditivita' delle persone", si legge nella lettera. Anche se il
consiglio ricevuto dalla segreteria della presidenza della
Repubblica e' stato quello di "far pressione sulle forze
parlamentari".
(Wel/ Dire)