DOPPIO TEST PER AZZERARE CASI; OBIETTIVO "PERSEGUIBILE NEL 2010".
(DIRE - Notiziario Sanita') San Marino, 28 gen. - Controllo
"doppio" per affinare le armi della prevenzione di uno dei tumori
femminili piu' diffusi. La Repubblica di San Marino vuole essere
il primo Paese al mondo in cui non ci si ammala di tumore del
collo dell'utero e per questo ha adottato, a partire dal 2010, un
nuovo protocollo dello screening del pap-test. Dall'ospedale di
Stato, i vertici dell'Iss e il segretario di Stato per la
Sanita', Claudio Podeschi, spiegano finalita' e novita': "Ci
prefiggiamo di debellare il cervicocarcinoma da San Marino-
annuncia Paolo Pasini, direttore dell'Istituto per la sicurezza
sociale- e' un obiettivo ambizioso ma perseguibile gia' dal
2010". Come? Estendendo per il triennio 2010-2012 a tutta la
popolazione femminile sammarinese dai 20 ai 65 anni, ben 10.770
donne, un doppio controllo, il pap test e l'hpv test, ovvero la
ricerca del papilloma virus, principale responsabile del tumore
del collo dell'utero. "E' un cambiamento importante nelle
procedure- prosegue Pasini- e, se ci sara' risposta nella
popolazione, allora San Marino sara' la prima nazione a ottenere
questo risultato". In pratica, dall'Iss evidenziano che entrambi
i test non sono praticati a livello nazionale e su tutta la
popolazione femminile in nessun altro Paese, Italia inclusa.
Il segretario per la Sanita' sottolinea il sostegno
dell'esecutivo: "Nel percorso dello screening per la diagnosi
precoce del cervicocarcinoma- spiega- intrapreso dal 1969, sono
state investite risorse importanti perche' si attendono risultati
altrettanto validi". Le risorse messe in campo si concretizzano
in 93 mila euro destinati allo screening in un anno: 23 mila per
il pap test, 70 mila per la ricerca Hpv. Il direttore sanitario,
Aldo Arzilli, sottolinea quindi la collaborazione delle tre
unita' operative coinvolte nel progetto: l'Uo Salute Donna,
Laboratorio Analisi, Ostetricia e Ginecologia.
A fornire i dati dell'incidenza di questo tumore e' Patrizia
Stefanelli, responsabile dello screening: in Europa si segnalano
ogni anno 68 mila casi, mentre sul Titano negli ultimi 20 anni si
sono registrati 20 casi. Rispetto alle novita' procedurali,
Stefanelli chiarisce: "Continuiamo a eseguire il vecchio pap test
citologico, ma l'aggiunta del test hpv ci permette di battere il
tumore sui tempi, infatti riusciamo a troviamo le lesioni prima
che degenerino". In questo modo, "azzerare la mortalita' da
cercivocercinoma e' semplice, ma diventa possibile anche
annullare le incidenze".
(Wel/ Dire)