MESI DI IMPEGNI MANCATI CON I CENTRI DI RIABILITAZIONE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 21 gen. - Per i centri di
riabilitazione del Lazio la possibilita' di cadere nel baratro
non si allontana. Le associazioni Foai e Aris, che ieri hanno
incontrato il sub commissario della sanita' laziale, Mario
Morlacco, si sono sentite confermare l'amara ricetta: la Regione
va avanti, sia con il taglio dell'8% per il budget 2010 sia con
la compartecipazione del 30 per cento da parte dei pazienti
ricoverati in regime di residenzialita' e semiresidenzialita'.
Due decreti gia' pronti, con il secondo, sul maxi-ticket, che
entrera' in vigore il prossimo primo aprile.
Ma i centri di riabilitazione sono alle prese con un balletto,
da parte della Regione e dei vertici della sanita' laziale, che
dura da mesi, fatto di minacce ("Vi tagliamo i fondi dell'8%") e
promesse ("Ripristiniamo tutto"; "Si', ma forse il 6%") cui pero'
sono seguiti solo silenzi (con l'inevitabile conferma dei tagli
annunciati). Gli enti di riabilitazione hanno in mano gli accordi
sottoscritti nei mesi passati, in particolare quello siglato il
26 maggio 2009, firmato dall'attuale vicepresidente della
Regione, Esterino Montino, che prevedeva l'"immediata sospensione
del taglio dell'8 per cento" del fondo prestazioni indicato dal
decreto commissariale numero 51 e l'attivazione da parte delle
Asl delle verifiche sulla tipologia dei pazienti. Da allora non
e' successo nulla, se non la conferma del taglio, nonostante
l'impegno di Montino.
Le associazioni, poi, si chiedono che fine abbiano fatto i
fondi (15 milioni di euro) accantonati nell'assestamento di
bilancio e destinati esclusivamente ai centri ex articolo 26.
Soldi che avrebbero dovuto compensare il taglio dell'8 per cento
(ma nella lettera inviata alle associazioni sempre da Montino
c'e' scritto 6 per cento) operato dal decreto commissariale.
E che dire degli oltre 24 milioni di euro stanziati lo scorso
novembre dalla Regione Lazio per le persone disabili, di cui 22,7
per l'integrazione socio-sanitaria: di questi, poi, 3,5 per i
soggiorni estivi riservati alle persone con disabilita'.
Stanziamenti che arrivavano, quindi, con il fondo per le
prestazioni che non veniva reintegrato in alcuna maniera e il
taglio dell'8% che di fronte ai silenzi dei vertici della sanita'
laziale diveniva drammaticamente concreto per i centri di
riabilitazione, i cui responsabili si chiedono come -di fronte al
ripiano gia' attuato di parte del deficit della sanita' laziale,
costato finora centinaia e centinaia di milioni- siano adesso un
problema cosi' insormontabile i fondi necessari per la
riabilitazione delle persone disabili.
(Wel/ Dire)