(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 14 gen. - In Calabria inizia la
riforma sanitaria. Saranno cinque gli ospedali trasformati in
'Case della salute', che non gestiranno piu' ricoveri per malati
acuti ma diventeranno presidi sanitari territoriali dotati di
nuove tecnologie e servizi d'avanguardia. "È il primo passo di
quella riorganizzazione migliorativa del sistema sanitario
nazionale che abbiamo concordato con il governo centrale con il
piano di rientro, e che avra' ricadute benefiche sui cittadini
calabresi che finalmente potranno contare su una Sanita' adeguata
ai bisogni", ha commentato ieri il presidente della Regione
Calabria Agazio Loiero, dopo che la Giunta regionale ha approvato
il primo atto del Piano di rientro, per cui, come gia' ampiamente
noto, i presidi di Oppido Mamertina, Chiaravalle Centrale, San
Marco Argentano, Mormanno e Soriano Calabro cesseranno subito di
ricoverare pazienti acuti e saranno destinati a Case della salute
o Ospedali per lungodegenti. "Il superamento dell'attuale
situazione, giudicata a rischio per i pazienti, e
l'individuazione dei primi cinque ospedali da riconvertire-
spiega una nota della Regione- e' stata fatta sulla base di
parametri riguardanti la dimensione della struttura (essendo
micro-ospedali non possono avere servizi e tecnologia adeguati
alle necessita' e non hanno una utenza sufficiente), e alla
distribuzione territoriale (si e' intervenuto su tutto il
territorio regionale, badando anche alla vicinanza di altri
ospedali di secondo livello per ridurre i disagi)." Ma
soprattutto, secondo quanto si legge nel comunicato della
Regione, "si e' avuto riguardo per la cosiddetta clinical
comeptence" cioe' "i requisiti professionali legati alla
intensita' e alla frequenza degli interventi medici e chirurgici:
un ospedale con un reparti di chirurgia, con meno del quaranta
per cento di posti letto occupati, la meta' dei quali con
ricoveri impropri di tipo medico, non offre, per esempio,
condizioni di sicurezza chirurgica. Le Case della Salute-
conclude la nota- destinate in gran parte a sostituire tali
presidi sanitari, saranno in grado di offrire, invece, una
qualita' assistenziale molto piu' rispondente ai bisogni".
(Wel/ Dire)