INCOMBE PRESCRIZIONE; GUP ABBATTE QUASI TUTTE ACCUSE CORRUZIONE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 12 gen. - La maxi inchiesta
della Procura di Bologna su Concorsopoli, che negli anni scorsi
ha investito il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi scoprendo un
giro di cattedre e concorsi pilotati (fini' indagato anche
l'allora rettore dell'Alma mater, Pier Ugo Calzolari, poi
scagionato), arrivera' in un'aula di Tribunale solo il 22
settembre 2010 (ma la prima udienza sara' di smistamento) e ci
arrivera' falcidiata dalla scure della prescrizione. La data
della prima udienza e' stata decisa venerdi' dal giudice Alberto
Gamberini al termine dell'udienza preliminare, dalla quale esce
'pulito' uno dei sei concorsi per cui la Procura ha chiesto il
giudizio. Cosi' come, per decisione del gup, cadono una serie di
accuse, tra cui quasi tutte quelle di corruzione nei confronti di
tre medici di spicco: Roberto Corinaldesi, Bernardino Vaira e
Vincenzo Stanghellini.
Quest'ultimo filone riguarda i presunti rapporti illeciti tra
due case farmaceutiche (Astrazenica e Italchimici) e i tre camici
bianchi, che secondo il pm Enrico Cieri vennero ricompensati con
soggiorni, viaggi e altre regalie. Fu proprio indagando su questa
vicenda che gli inquirenti, grazie alle intercettazioni, si
imbatterono nel giro di cattedre universitarie pilotate. Ebbene,
del filone relativo alla corruzione, arrivera' in aula un solo
episodio di cui e' accusato Stanghellini: secondo l'accusa,
percepi' 2.000 euro lordi al mese per due anni e tre mesi (tra il
2002 e il 2003) da parte di Italchimici. Il denaro, che
formalmente era il pagamento di un contratto per lo studio di un
farmaco, arrivava al medico tramite false ricevute intestate a
sua moglie. Il giudice Gamberini ha invece deciso di scartare le
altre accuse di corruzione contro di lui e le altre contro Vaira
e Corinaldesi, che sono stati assolti: in un caso per
prescrizione, in un altro perche' il fatto non sussiste. Oltre
alla corruzione, il filone delle case farmaceutiche prevedeva
anche una serie di reati di appropriazione indebita, alcuni dei
quali sono rimasti in piedi ma la maggior parte dei quali sono
gia' andati prescritti. I reati, infatti, si sono verificati a
partire dal 2000.
Il venir meno delle accuse di corruzione incontra la
soddisfazione dei legali Guido Magnisi (difensore di Corinaldesi)
e Armando D'Apote (avvocato di Vaira). "Erano le accuse piu'
odiose e oggi sono cadute, dopo che nel corso delle indagini era
gia' caduta anche l'accusa di associazione per delinquere",
dicono all'unisono dopo la lettura della decisione del giudice.
"Ora rimane in piedi il nodo dei concorsi- prosegue Magnisi- ma
il punto e' che manca totalmente la prova del fatto che questi
concorsi non siano stati vinti dai candidati migliori. Di questo
non c'e' traccia da nessuna parte, tra l'altro si tratta di
concorsi che si svolgono per titoli e che, cosa piu' importante,
non hanno dato esito a ricorsi da parte dei candidati perdenti".
Magnisi non ha dubbi. "Sono convinto che sara' impossibile
dimostrare che a vincere non sono stati i migliori, e' la prova
impossibile".
Quanto ai concorsi, per il 'pilotaggio' dei quali il pm Cieri
aveva ipotizzato le accuse di abuso in atti d'ufficio e falso a
carico di presidenti di commissione e commissari, davanti al
giudice Gamberini ne sono arrivati sei. Secondo il pm Cieri,
vennero favoriti, ingiustamente, Claudio Borghi, Vincenzo
Stanghellini, Massimo Campieri, Ermina Mariani, Federico Perna e
Chiara Ricci (non tutti per l'Ateneo di Bologna). Tra questi, il
giudice ha scagionato in toto il concorso Ricci (perche' il fatto
non sussiste) e ha assolto quasi tutti gli imputati del concorso
Borghi, di cui resta accusato solo Ettore Bartoli. Anche nei
rimanenti quattro concorsi, poi, sono cadute le accuse nei
confronti di un certo numero di commissari. Tra gli imputati
eccellenti dell'inchiesta c'e' Maria Paola Landini, ex preside
della facolta' di Medicina dell'Alma Mater. Landini era accusata
dal pm Cieri di aver preso parte al pilotaggio di tre dei sei
concorsi: Borghi, Stanghellini e Campieri. Il giudice l'ha
assolta dal concorso Borghi, per gli altri due, invece, andra' a
processo. Infine, sono state assolte le due industrie
farmaceutiche, Astrazenica e Italchimici, relativamente ad alcune
violazioni amministrative contestategli.
L'ipotesi iniziale degli inquirenti, quando il 'caso' esplose
nel 2005, era che ci fosse una sorta di "cupola" che pilotava e
decideva le sorti delle cattedre universitarie di mezza Italia,
almeno per il settore di Gastroenterologia. In partenza finirono
sotto inchiesta 74 persone e sette case farmaceutiche e la
Procura avanzo' l'ipotesi, nella vicenda dei concorsi, di
associazione per delinquere contestata inizialmente al professore
di Medicina interna di Novara Ettore Bartoli ma anche a
Corinaldesi e a Landini, poi caduta. Cosi' come cadde poi anche
l'ipotesi di associazione per delinquere per il filone delle case
farmaceutiche e della corruzione. Alla chiusura dell'inchiesta,
il pm Cieri chiese 26 rinvii a giudizio e 25 archiviazioni, ma
gia' in precedenza la Procura aveva chiesto l'archiviazione per
altre 28 persone. Nel processo si e' costituita parte civile
l'Azienda ospedaliero-universitaria S.Orsola-Malpighi di Bologna,
che ha presentato una richiesta di risarcimento danni (di
immagine) per 500.000 euro. Il clamore suscitato dall'inchiesta,
protrattasi a lungo nel tempo, secondo il legale del Policlinico
Riccardo Ferniani ha portato all'azienda sanitaria un
notevolissimo discredito.
(Wel/ Dire)