(DIRE - Notiziario Sanita') Perugia, 12 gen. - Cresce il consumo
di cocaina in Umbria e si espande in modo trasversale per fasce
sociali e di eta'. E' il dato allarmante che emerge da una
ricerca nazionale su "Percezione del rischio, comportamenti
protettivi, significati attribuiti da parte dei consumatori di
cocaina", coordinato da Raimondo Maria Pavarin, responsabile
dell'Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze
Patologiche Ausl Bologna, cui ha collaborato il Sert di Perugia.
In Umbria, sono state oltre tremila le persone che nel 2008 sono
ricorse alle cure dei servizi pubblici e privati per dipendenza
da cocaina. Nello stesso periodo, quelle che fanno uso di cocaina
come "sostanza primaria" in carico ai servizi per le
tossicodipendenze sono state 265 (233 uomini e 32 donne), mentre
nel 2000 erano solo 62 (59 uomini e 3 donne). L'analisi locale e'
sostanzialmente in linea con i risultati della ricerca nazionale
che ha interessato 12.811 persone e 9 regioni, fra cui l'Umbria.
"La situazione regionale - spiega Stefano Goretti, sociologo del
Sert di Perugia - mostra una presenza sempre piu' significativa
della cocaina".
E' lo stesso Goretti a dare le cifre esatte che emergono dallo
studio: "Le persone in cura presso i servizi pubblici e privati
dell'Umbria nel 2008 sono state 3.037,contro i 2795 del 2007;
sempre nel 2008 le persone in carico presso i servizi per uso di
cocaina come 'sostanza secondaria di abuso' sono state invece
679, contro le 280 del 2000. La percentuale di utilizzatori di
cocaina come 'sostanza primaria' e in cura presso i servizi e'
passata dal 2% del 2000 al 7% del 2008. Sostanzialmente stabile
la classe di eta' dei fruitori di cocaina come 'sostanza
primaria': si tratta di persone dai 25 ai 34 anni di eta', la
maggior parte dei quali vive con i genitori. Sono sia dipendenti,
generalmente con contratto a tempo indeterminato, che liberi
professionisti".
Dalla ricerca emerge inoltre che chi si droga non comincia con
la cocaina, ma ci arriva dopo 3 o 4 anni di consumo di cannabis o
di pasticche. "Questo tempo, pero' - precisa Raimondo Pavarin -
si sta riducendo sempre piu', soprattutto per i giovani e le
donne. I primi perche' entrano in un mercato molto piu' dinamico
e riescono ad accedere alla cocaina con piu' facilita', le
seconde perche' vengono coinvolte dai partner".
"La cocaina viene consumata a casa nel 60% dei casi- continua
Pavarin- o nelle feste private, il 20% la consuma al bar o nei
luoghi di incontro con le comitive, il 15% sul luogo di lavoro,
che puo' essere sia lo studio del professionista, sia la
fabbrica. Il resto, per strada". Nelle 397 operazioni antidroga
compiute in Umbria nel 2008 sono state denunciate 712 persone per
spaccio di cocaina; nel 2007 le 292 operazioni di polizia avevano
portato alla denuncia di 697 spacciatori. Sempre in Umbria, nel
2008 sono stati sequestrati circa 22 chilogrammi di cocaina (3,27
nel 2000) e 4,18 kg. di eroina (2,05 nel 2000). Se si osservano i
dati sulla tossicodipendenza in genere, il quadro non e' dei piu'
rassicuranti: nel 2009, infatti, nella sola provincia di Perugia
i consumatori abituali di cannabis sono stati 8600, di anfetamine
910, di ectasy 1300, di cocaina 1700. Coloro, invece, che ne
hanno fatto uso in maniera sistematica ed abituale sono stati
4800 per la cannabis, 400 per le anfetamine, 450 per le pasticche
di ecstasy e 755 per la cocaina.
(Wel/ Dire)