SANITÀ. ERRORI MEDICI, VINCENTI (ACOI): STUPITI DA PAROLE FRATI
"SOSPETTI SUGLI OSPEDALI, MA ASSISTENZA CHIRURGICA È ECCELLENTE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 gen. - "Come purtroppo
talvolta avviene in momenti di tensione mediatica, abbiamo con
sconforto assistito a dichiarazioni che non fanno onore, se
confermate vere, a coloro che le hanno pronunciate. Che un ex
preside di facolta' e attualmente rettore di una tra le piu'
prestigiose universita' italiane possa affermare che e' il
Servizio sanitario nazionale a distruggere quanto abbiamo
insegnato non solo stupisce, ma rischia di provocare nell'inerme
cittadino che legga tale affermazione una reazione di difesa e di
sospetto verso le strutture pubbliche ospedaliere, che certamente
non potra' che peggiorare la gia' precaria fiducia verso le
stesse". E' quanto ha affermato ieri Rodolfo Vincenti, presidente
dell'Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), in
merito alle dichiarazioni di Luigi Frati, rettore
dell'Universita' "La Sapienza" di Roma, che nei giorni scorsi,
proprio sul tema degli errori medici, e' sceso in campo per
difendere gli insegnamenti delle universita' italiane,
sottolineando che "chi si specializza in Italia quando va
all´estero fa sempre una bella figura. Gli ospedalieri sono
disinformati, del resto i loro primari sono scelti dalla
politica".
Ed e' su queste dichiarazioni che sofferma la sua attenzione
Vincenti: "E bene- dice il chirurgo- ribadire con forza e con una
corretta e non strumentale analisi della situazione che
l'assistenza chirurgica erogata in Italia e' tra le migliori del
mondo, con il giusto livello di prestazioni e con eccellenze
straordinarie. Gli italiani lo sappiano e ne siano coscienti.
Cio' avviene attraverso un sistema formativo universitario
puntuale, anche se, come lo stesso rettore dichiara, 'molto
spesso quei giovani professionisti non riescono a fare tutti gli
interventi previsti per il loro tirocinio'". Come poi cio' possa
accadere, secondo Vincenti, "non sta certo a noi dirlo. Ad altri
spetta mettere rimedio a tale inefficienza delle strutture
istituzionalmente deputate all'insegnamento". Il presidente
dell'Associazione chirurghi ospedalieri italiani continua
chiarendo che "i chirurghi ospedalieri, forti della propria
riconosciuta professionalita' e dei propri alti volumi di
patologie trattate, sono totalmente a disposizione per essere
integrati paritariamente nelle reti formative regionali del
chirurgo specializzando". Vincenti, poi, spiega come il giovane
chirurgo che termina il suo percorso accademico iniziera' e
proseguira' per tutta la vita lavorativa una formazione continua,
in massima parte ospedaliera, che lo portera' a competere per
qualita'. "Acoi sa quanto cio' sia essenziale- prosegue- ed
attraverso l'organizzazione delle sue 'Scuole Speciali Acoi di
Chirurgia' che forma e rafforza le conoscenze teoriche, ma
soprattutto pratiche, dei chirurghi strutturati attraverso corsi
di chirurgia di base ed avanzata erogati su tutto il territorio
nazionale".
Tornando invece sui fatti di malasanita' degli ultimi giorni
Vincenti ribadisce la sua posizione: "Come ho avuto modo gia' di
rimarcare, tutti gli episodi avvenuti sono riconducibili ad una
matrice comune: un deficit di sistemi di prevenzione e di
controllo". E torna a ripetere che "serve la diffusione del
concetto della indispensabilita' del cambiamento culturale: la
gestione del rischio e la ricerca della qualita' sono gli
strumenti. Un buon chirurgo- dice- diventa ottimo chirurgo se
possiede, non solo le conoscenze teorico-pratiche degli aspetti
tecnici e tecnologici della professione, ma se ha in mano anche
gli strumenti conoscitivi per una corretta gestione di governo
clinico". Ed anche su questo aspetto l'Acoi e' presente, e con
straordinaria efficacia, con il "Progetto qualita' e sicurezza in
chirurgia" e con una nutrita serie di "corsi di formazione" alla
cultura dei controlli, del rispetto delle procedure. "In altri
termini- conclude Vincenti- alla messa in atto di sistemi
organizzativi attraverso i quali fare una buona chirurgia, se
possibile, ancora piu' sicura".
(Wel/ Dire)
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