SANITÀ. CONGEDI DI MATERNITÀ, RIPARTE ITER DIRETTIVA EUROPEA
PREVEDE UNA PAUSA DI 18 SETTIMANE, DI CUI 6 OBBLIGATORIE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 feb. - Comincera' oggi
pomeriggio con il voto nella commissione parlamentare Diritti
delle donne il lungo iter legislativo della direttiva europea
sulla salute delle gestanti e delle neo-mamme. L'obbiettivo della
direttiva e' fornire diritti minimi comuni alle donne europee e
rafforzare i loro diritti per una migliore conciliazione tra vita
famigliare e professionale.
L'iter legislativo riprende ora, dopo che, alla fine della scorsa
euro-legislatura nella primavera 2009, la destra del Parlamento
europeo aveva ottenuto un rinvio della discussione a dopo le
elezioni. Al momento di riprendere la discussione, la battaglia
sul testo si preannuncia molto dura sia all'interno del
Parlamento, sia tra Parlamento e Consiglio dell'Unione europea
(istituzione che rappresenta i governi). All'interno del
Consiglio sono infatti diversi i paesi a temere una proposta
troppo generosa da parte dei parlamentari, a cominciare dal Regno
Unito.
Al momento il documento in discussione si basa su una proposta
iniziale della Commissione europea che prevede un congedo di
maternita' di diciotto settimane, di cui sei da prendere
obbligatoriamente. La paga prevista sarebbe del 100% del salario
per queste prime sei settimane, e dell'85% per le successive
dodici, ma la lunga partita e' ancora tutta da giocare. Il voto
di oggi a determinera' l'orientamento del testo, stabilendo quale
sara' l'estensione del congedo, il livello di paga e l'eventuale
inclusione del congedo di paternita': un compito che richiedera'
del tempo in quanto sono stati presentati decine di emendamenti
al testo, riassunti in 14 emendamenti di compromesso dalla
relatrice del testo Edite Estrela.
Al voto in commissione Donne seguira' quindi il voto in
plenaria che potrebbe ancora una volta ribaltare gli accordi
raggiunti in commissione. Il testo che uscira' dal Parlamento
europeo passera' quindi al vaglio del Consiglio dell'Ue, dove il
Regno Unito cerchera' altri alleati tra i governi per ostacolare
eventuali concessioni troppo generose da parte del Parlamento
europeo.
Londra stima un aumento dei costi per lo stato sociale che si
aggira sui 2 miliardi di sterline (oltre 2,2 miliardi di euro).
L'intero processo dovrebbe prendere tra i dodici e i diciotto
mesi.
(Wel/ Dire)
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