MA CI SONO ANCORA POLEMICHE SULLE MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 feb. - La Ru486 sta per
approdare negli ospedali italiani. Ormai manca solo la
'fustella'. Appena il Poligrafico dello Stato avra' terminato la
stampa delle etichette, la casa produttrice della pillola
abortiva, la francese Exelgyn, iniziera' l'invio delle confezioni
reso possibile del via libera dell'Aifa (Agenzia italiana del
farmaco). Ma, intanto, solo sei Regioni, secondo un'inchiesta
condotta dal quindicinale di politica sanitaria 'Il Bisturi',
hanno deciso come somministrate la pillola (tre con il ricovero
ordinario e tre con il day hospital). Nel frattempo proseguono le
polemiche sull'utilizzo del prodotto con il presidente dei
senatori del centrodestra, Maurizio Gasparri, che minaccia
denunce se qualcuno somministrera' la pillola senza ricovero, e
l'Aduc, che gli risponde criticando il tono urlato delle sue
minacce.
SOMMINISTRAZIONE? C'E' CHI DECIDE DOPO ELEZIONI - Secondo i
dati raccolti da 'Il Bisturi' solo sei Regioni (Emilia-Romagna,
Lombardia, Piemonte, Toscana, Trento e Veneto) hanno gia' deciso
come somministrare la Ru486. In particolare, Lombardia, Toscana e
Veneto hanno deliberato per il ricovero ordinario per tutta la
durata dell'interruzione di gravidanza (normalmente tre giorni),
mentre Emilia Romagna, Piemonte e la provincia autonoma di
Trento, hanno seguito la via della possibilita' del day hospital,
prevedendo appositi protocolli che consentono comunque il
monitoraggio costante della donna, anche al di fuori
dell'ospedale. Le altre Regioni aspettano indicazioni.
Indicazioni che potrebbero prendere la forma di vere e proprie
linee guida nazionali, come auspicato dal ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, e dal sottosegretario
alla Salute, Eugenia Roccella o, come preferito dalle Regioni, di
un'intesa in Conferenza Stato-Regioni. Su tutto pesera' il parere
del Consiglio superiore di sanita', annunciato dal ministro
Ferruccio Fazio. Intanto regna la confusione nelle Regioni
indecise sul da farsi. Tra le motivazioni di tanta indecisione
figura anche l'esito delle elezioni di marzo.
LE POLEMICHE - Se da una parte il senatore Maurizio Gasparri
minanccia denunce nel caso in cui la pillola venga somministrata
senza ricovero, dall'altra gli risponde l'Aduc, l'associazione di
consumatori, guidata da Vincenzo Donvito, secondo cui l'esponente
Pdl usa "il metodo di chi ha esaurito i propri argomenti contro
qualcosa che non vuole che ci sia. Ripetere a mo' di nenia
argomentazioni e frasi spesso senza costrutto logico con
l'intento di inculcare nei piu' distratti un messaggio solo
perche' lo stesso e' urlato e non perche' compreso e accettato".
L'Aduc annuncia, comunque, che informera' le pazienti su "come
e dove rimediare alla carenze del Servizio sanitario nazionale e
di chi, politicamente o meno, lo violenta deformando la sua
funzione di servizio".
(Wel/ Dire)