(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 feb. - L'allergia al latte e'
una delle piu' fastidiose per i bambini. Gli esperti di tutto il
mondo hanno confrontato le proprie conoscenze e, riuniti a Milano
per il "V Meeting sull'Allergologia Pediatrica", hanno presentato
un documento ufficiale che potrebbe diventare il punto di
riferimento internazionale per la cura dell'allergia in eta'
pediatrica alle proteine del latte.
Le nuove linee guida prendono il nome di Dracma (Diagnosis and
Rationale for Action Against Cow's Milk Allergy) e sono il
risultato di un lavoro di squadra a cui hanno partecipato
numerosi esperti internazionali su sollecitazione della WAO,
l'Organizzazione mondiale sulle allergie. Il presidente della
commissione speciale sulle allergie alimentari della WAO nonche'
primario del Reparto di pediatria dell'ospedale Macedonio Melloni
di Milano, il prof. Alessandro Fiocchi, ha coordinato il lavoro
di circa 800 pediatri di 34 paesi diversi.
Il tema delle allergie in eta' pediatrica e' sempre piu' attuale,
dal momento che i bambini con allergie respiratorie raggiungono
il 25-30 per cento nei paesi sviluppati. L'allergia alle proteine
del latte, invece, colpisce piu' o meno il 2 per cento della
popolazione al di sotto dei tre anni, anche se spesso l'allergia
viene confusa con una semplice intolleranza.
Per evitare questo tipo di errore, l'unico strumento efficace a
disposizione e' il "test da carico", ovvero l'assunzione di latte
con conseguente osservazione e verifica delle reazioni del
bambino.
Quando si ottiene con certezza una diagnosi di allergia alle
proteine del latte vaccino, si puo' procedere con una terapia
basata sulla dieta di eliminazione, un regime alimentare privo di
ogni forma anche derivata di proteina del latte. Dopo due o tre
anni si comincia a reinserire il latte nella dieta in maniera
graduale, fino a rendere l'organismo tollerante alla sostanza.
Il latte puo' essere sostituito da altre sostanze, come le
miscele di aminoacidi e gli idrolisati di riso. Viene invece
sconsigliato l'uso del latte di soia, che potrebbe dar vita ad
allergie secondarie.
(Wel/ Dire)