RICERCA USA: "L'INTROSPEZIONE VALE QUANTO UNA MEDICINA".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 feb. - Un quarto d'ora al
giorno per meditare, e il cuore stara' meglio. L'introspezione, a
quanto pare, e' una medicina dell'anima, ma non solo. Robert
Schneider, della Maharishi University of Management di Fairfield,
in Iowa alle Scientific Sessions dell'American Heart Association
di Orlando, azzarda il paragone: "Le statine, riducendo i tassi
di colesterolo, abbassano il rischio di attacchi cardiaci e ictus
del 30-40 per cento e i farmaci antipertensivi lo fanno calare
del 25-30 per cento. Ma la meditazione trascendentale, nel nostro
studio, ha quasi dimezzato la probabilita' di andare incontro a
uno di questi gravi eventi". Lo studio, appunto: Schneider hanno
reclutato piu' di 200 malati afroamericani che avevano un ridotto
afflusso di sangue al cuore documentato con una coronarografia.
Tutti hanno ricevuto le cure mediche che di solito si danno in
questi casi e sono stati sottoposti a un programma di educazione
a stili di vita piu' salutari, ma alla meta' dei partecipanti e'
stato insegnato anche a effettuare ogni giorno da 15 a 20 minuti
di meditazione trascendentale. La pratica, inventata da un guru
indiano di nome Maharishi Mahesh Yogi, richiede di concentrarsi
sulla ripetizione di un mantra, il piu' noto dei quali, tra i non
iniziati, e' il famoso Om. Schneider, insieme con Theodore
Kotchen, endocrinologo del Medical College of Wisconsin di
Milwaukee, ne ha verificato gli effetti benefici in individui ad
alto rischio di malattie di cuore: "Nei cinque anni di durata
dello studio chi si atteneva al suo quarto d'ora quotidiano di
meditazione ha avuto il 47 per cento in meno di attacchi
cardiaci, ictus e morte rispetto agli altri".
(Wel/ Dire)