POLITI: "IN TEMPI BREVI ANCHE UN PIANO PER COLTURE PROTEICHE".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 feb. - "Subito un decreto da
inserire nel 'Milleproroghe' che blocchi la coltivazione e la
commercializzazione di ogm e la predisposizione in tempi brevi di
un Piano per le colture proteiche". Lo chiede il presidente della
Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, secondo
cui "il biotech non serve all'agricoltura italiana, cosi'
diversificata, tipica e di qualita'". In materia di organismi
geneticamente modificati, aggiunge Politi, "riaffermiamo la
necessita' che si apra al piu' presto un articolato confronto fra
tutte le parti interessate, a cominciare dalle Regioni e dagli
agricoltori". Inoltre, "ogni decisione in materia va presa dopo
una consultazione popolare che si pone indispensabile su una
problema di portata non solo economica, ma soprattutto etica".
Politi ribadisce "la contriarieta' agli organismi
geneticamente modificati", spiegando che la posizione
dell'organizzazione "non e' ideologica" ma frutto della
convinzione che "in Italia e in Europa e' possibile produrre
colture proteiche libere da ogm, con beneficio per l'ambiente, la
salute, e per migliorare il reddito degli agricoltori e degli
allevatori". Per Politi "non a caso da tempo chiediamo che
nell'Ue e in Italia si predisponga un Piano europeo e nazionale
per le colture proteiche". Per il presidente della Cia e' poi
"inammissibile" che il proteico fornito agli allevamenti "sia per
il 90% soia di importazione, spesso geneticamente modificata, in
quanto piu' economica".
"Senza un piano proteico europeo e nazionale, continua il
presidente della Cia, "sara' difficile reggere la pressione delle
grandi 'lobby' del biotech sugli allevatori, sempre piu' stretti
nella morsa degli aumenti dei costi di produzione ed il crollo
dei prezzi sui campi". Per il presidente dell'organizzazione,
quindi, "piu' che rincorrere miracolistiche semine geneticamente
modificate, sarebbe utile capire come mai, con costi produttivi
di 15 euro per quintale, i prezzi di listino del mais sono a 13
euro al quintale".
Per la Cia bisogna quindi rivolgere energie e attenzioni
altrove e lasciar perdere gli ogm. Cio' anche perche', conclude
Politi, "in Italia, paese leader delle grandi Dop (Denomizione di
origine protetta) della zootecnia, si sono persi in pochi anni 30
milioni di quintali di ottimo mais non biotech in grado di
fornire gli allevatori Italiani un prodotto di qualita'".
(Wel/ Dire)