SI CHIAMA "HANDI DEFI", GIOCO DI SOCIETÀ PER CAPIRE I DISABILI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 feb. - Si chiama "Handi
defi", ed e' il nuovo gioco di societa' che spopola tra i ragazzi
francesi. L'obiettivo: mettersi nei panni di persone disabili per
organizzare un viaggio ai Caraibi. I giocatori hanno dai sette ai
tredici anni e le partite durano 45 minuti. Il kit da gioco e'
composto da una scatola, un tabellone e carte colorate, il tutto
al costo di 30 euro. "Questo gioco, ma anche un altro, potrebbe
essere un buono strumento da usare con i bambini delle nostre
scuole primarie per sensibilizzare ai temi della disabilita' in
modo ludico e intelligente- sottolinea Matteo Schianchi, autore
del libro "La terza nazione del mondo", nel suo ultimo post
dell'omonimo blog sul sito Superabile.it- In tema di disabilita'
nella scuola (e sul tema l'Italia ha una delle leggi piu'
avanzate, sulla carta) si parla, giustamente, di qualita',
continuita', durata del sostegno, della preparazione di
insegnanti e assistenti, del numero di alunni disabili in classe,
delle barriere architettoniche, del trasporto degli alunni.
Varrebbe la pena aggiungere con forza che, oltre al sostegno, la
disabilita' deve essere anche al centro di progetti di educazione
per tutti gli altri alunni della classe".
Parlare di disabilita', quindi, ma in maniera leggera. "La
scuola resta una straordinaria agenzia educativa in cui, con
progetti adeguati, linguaggi propri e la collegialita' degli
insegnanti, e' possibile gettare le basi per costruire una
cultura inclusiva.
Il piu' possibile libera da pregiudizi, stereotipi, buonismi e
crudelta' che si imparano con gran facilita', senza accorgersene,
diventando grandi, quando la disabilita' cessa di essere vista
come una differenza e diventa uno stigma- continua Schianchi-
Facciamolo, almeno per una lezione all'anno, anche giocando.
Individuando modi, linguaggi, strategie per costruire una
cultura che, come le tabelline imparate una volta per sempre,
diventi per tutti gli alunni un bagaglio a mano da portare sempre
con se', oltre i 45 minuti della partita in cui si gioca ad
essere disabili che partono per un viaggio ai Carabi".
(Wel/ Dire)