(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 2 feb. - Prosegue il lavoro
dei magistrati bolognesi per fare luce sul caso del senatore Pd
Ignazio Marino e sul presunto ostracismo attuato nei suoi
confronti dai vertici del Policlinico Sant'Orsola Malpighi di
Bologna dopo la sua decisione di candidarsi alle primarie per la
leadership democratica. Sulla vicenda (emersa per caso da una
serie di intercettazioni fatte dalla Procura di Crotone indagando
su tutt'altri fatti), la Procura di Bologna ha aperto un
fascicolo, contro ignoti che ipotizza il reato di abuso
d'ufficio. Se ne occupa il pm Luca Tampieri che, dopo aver
sentito prima di Natale lo stesso Marino, mercoledi' scorso ha
convocato come testimoni i due medici del Sant'Orsola
intercettati nelle registrazioni. Si tratta di Alessandro Faenza
e Augusto Lauro: sono loro che, parlando al telefono con il
commercialista crotonese Giuseppe Carchivi (oggetto delle
intercettazioni della Procura calabrese), raccontano l'improvviso
voltafaccia che i vertici del Policlinico avrebbero messo in atto
contro Marino, attribuendone la causa alla discesa in campo del
senatore per le primarie in competizione con Pierluigi Bersani.
A Marino infatti, che la scorsa primavera era ormai a un passo
dalla firma del contratto per venire a operare al Sant'Orsola
nella struttura diretta dal chirurgo Antonio Daniele Pinna
(all'avanguardia per i trapianti di fegato), venne poi
improvvisamente detto che non se ne faceva piu' niente. Nelle
telefonate, Lauro e Faenza spiegavano a Carchivi che si trattava
di un boicottaggio politico ma che all'interessato erano state
addotte, come scuse, una serie di ragioni logistiche legate alle
sale operatorie. Nei prossimi giorni, il prossimo a essere
ascoltato in Procura sara' Pinna.
(Wel/ Dire)