L'INCHIESTA DEL NUMERO DI FEBBRAIO: "SENZA DI LORO? PROVATECI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 feb. - - Nei cantieri navali
di Monfalcone, in provincia di Gorizia, e' nata la prima
rappresentanza sindacale composta interamente da bengalesi. Non
per creare un ghetto, ma perche' su 45 operai dell'Adriatica, una
delle 350 imprese che lavorano in appalto, solo uno e' italiano.
È dai cantieri in cui vengono costruite le navi da crociera piu'
grandi del mondo, orgoglio del made in Italy, che parte
l'inchiesta del numero di febbraio di Terre di mezzo - street
magazine, dal titolo "Senza di loro? Provateci" (www.terre.it).
Sulla copertina del mensile, firmata dal writer milanese Bros, il
fiocco giallo, simbolo della "Giornata senza di noi", che si
terra' il primo di marzo in Italia, Francia, Spagna e Grecia.
L'inchiesta mostra cosa accadrebbe se non ci fossero migranti nel
nostro Paese. Cantieri fermi, si', e malati senza assistenza
nelle corsie degli ospedali. Nei prossimi anni avremo bisogno di
70mila infermieri.
Ma gli immigrati non sono solo braccia e rivendicano i loro
diritti. I sindacalisti bengalesi lottano per uno stipendio
giusto e per condizioni di lavoro migliori. Che quasi mai sono
garantite nelle imprese appaltatrici, dove vige di solito la
"paga globale": mille euro al mese per 14 ore al giorno. Niente
malattie, ferie, straordinari o altri diritti previsti dal
contratto nazionale dei metalmeccanici.
Il reclutamento degli infermieri sono un business per agenzie
interinali e cooperative. Un giro d'affari di 300mila euro
all'anno. Nelle cooperative, pero', si annida il rischio di
sfruttamento: c'e' chi percepisce anche il 40% in meno dello
stipendio previsto e chi lavora di giorno in una clinica e di
notte in un'altra.
(Wel/ Dire)