L'INDAGINE CONDOTTA DALLA RIVISTA 'DIALOGO SUI FARMACI'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 dic. - La parte del leone
la fanno gli oppioidi, il cui consumo dal 2004 al 2009 cresce del
231 per cento, con un significativo aumento dell'uso di Tramadolo
e di Oxicodone (con o senza paracetamolo). Nello stesso
intervallo temporale cala invece del 12 per cento l'uso di
morfina. Quanto al periodo 2007-2009 l'uso dei farmaci contro il
dolore aumenta nel complesso dell' 8 per cento rispetto al
triennio precedente. Sono alcuni dati emersi dallo studio
"Farmaci per il trattamento del dolore nella Regione Veneto",
condotto da Dialogo sui farmaci, pubblicato nel n. 6/12 della
rivista. L'analisi prende in considerazione le prescrizioni non
ospedaliere a carico del Servizio Sanitario Nazionale relative
alle diverse classi di farmaci per il trattamento del dolore:
analgesici - antinfiammatori quali Fans e Coxib; altri
analgesici, come aspirina, paracetamolo e metamizolo; gli
oppioidi e infine i farmaci per il trattamento del dolore
neuropatico. I dati esaminati sono quelli forniti dall'Unita'
d'informazione sui Farmaci della Regione Veneto.
Come atteso, nel triennio 2007-2009 gli antidolorifici piu'
utilizzati sono gli analgesici antinfiammatori, il cui uso si
mantiene costante nel tempo. Seguono gli oppioidi, per i quali si
registra un incremento del 45 per cento. Mentre, sempre nel
triennio, il consumo dei farmaci per il trattamento del dolore
neuropatico segna un aumento del 50 per cento, tenendo presente
pero' che molti di questi medicinali hanno altre indicazioni
terapeutiche, come Duloxedina, che e' utilizzata anche per la
depressione. Nel confronto con i dati nazionali in Veneto
l'impiego degli analgesici antinfiammatori e' addirittura
inferiore del 30 per cento rispetto alla media italiana. Mentre
l'uso degli oppioidi nel complesso risulta superiore di circa il
7 per cento. Il fatto e' positivo, tanto piu' che l'uso degli
oppioidi forti, per il dolore severo, e' maggiore addirittura del
30 per cento rispetto alla media nazionale. E sebbene nelle Ulss
venete si osservi una grande eterogeneita' nell'uso degli
oppioidi, i dati complessivi mostrano una crescente attenzione
nei confronti di questi medicinali, da incoraggiare. Non a caso,
il maggior uso di oppioidi si registra nelle Aziende sanitarie
venete che hanno strutturato e consolidato equipe di cure
palliative e/o servizi di terapia antalgica.
Nel complesso, dall'analisi di Dialogo sui farmaci, emerge che
l'aumento del consumo degli analgesici in Veneto, come del resto
in tutte le altre Regioni, e' da sostenere. Senza pero' allentare
la pressione culturale verso un'appropriata valutazione e un buon
trattamento del dolore. Tanto piu' che si tratta di un impegno
doveroso per i professionisti della salute, segno imprescindibile
di civilta'. Senza dubbio facilitato anche dalle nuove norme
regionali e nazionali, come la legge 38/10 sulle "Disposizioni
per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del
dolore", che nelle forme sintomatologiche severe prevede
adempimenti piu' "snelli" per le prescrizioni degli oppioidi a
carico del SSN.
(Wel/ Dire)