IN ITALIA OGNI ANNO 28 MILA NUOVI CASI D'INFEZIONI OSSEE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 dic. - Aracne e' un progetto
finalizzato a migliorare il sistema sanitario, attraverso un
lavoro di rete in grado di prevenire e curare la grave patologia
delle infezioni ossee. Dopo una prima sperimentazione in Sicilia,
il progetto verra' riproposto in tutta Italia entro il 2012. Il
progetto, redatto dall'Associazione nazionale per le infezioni
ossee (Anio), e' nato per la prevenzione delle infezioni ossee di
provenienza da infortuni sul lavoro. La presentazione e' avvenuta
ieri pomeriggio presso l'aula magna Maurizio Vignola degli
ospedali riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo. Il Progetto
cofinanziato da Anio e da Inail Sicilia, nel suo percorso ha
subito una serie di perfezionamenti con il contributo
dell'assessorato alla Salute della Regione Siciliana e con il
patrocinio del ministero della Salute.
In Italia ogni anno si censiscono 28 mila nuovi casi d'infezioni
ossee, provenienti da traumi ossei o di provenienza da
complicanze di altre patologie, una delle prime il diabete. La
Sicilia ha una considerevole percentuale d'infezioni di natura
ortopedica, causate da infortuni sul lavoro, da esiti da
trattamenti chirurgici in traumatologia, e da degenerazioni da
piede diabetico. Il Progetto Aracne, in particolare, propone di
costruire una rete di esperti nel trattamento delle complessita'
ortopediche che minacciano di evolversi o si sono evolute in
infezioni ossee ed articolari e piede diabetico, adoperando
esperienze e competenze specifiche sia territoriali sia dei
centri d'eccellenza Codivilla Putti di Cortina e Santa Corona di
Pietra Ligure. L'obiettivo, in una sua fase successiva, mira pure
alla creazione di protocolli comportamentali destinati in primo
luogo alla prevenzione per evitare lunghi decorsi di cure, esiti
estremamente invalidanti e costi socio economici elevatissimi.
"La prevenzione e la formazione sono il primo strumento utile ed
efficace per patologie come questa - afferma il presidente
nazionale dell'Anio Girolamo Calsabianca -. In dieci anni abbiamo
costruito una rete di assistenza e di reale sostegno, ma come
ogni organizzazione di volontariato, nata a difesa di un diritto,
quest'ultima deve dare un sostegno e rappresentare le esigenze,
ma deve anche proporre delle soluzioni sostenibili. Aracne e' la
nostra proposta, e l'Inail Sicilia e' stata la prima a sposare e
a promuovere questo ambizioso progetto, cui si e' unito con
grande disponibilita' fattiva l'assessorato alla Salute,
contribuendo per tutto quanto concerne la formazione del
personale sanitario, in armonia con i centri altamente
specializzati che curano le infezioni ossee (Ospedali Codivilla
Putti e Santa Corona ) che da anni cooperano con Anio".
"La collaborazione con Anio alla formulazione del progetto Aracne
nasce dall'osservazione quotidiana, presso gli ambulatori
dell'istituto, dei troppi lavoratori infortunati affetti da
lesioni ortopediche complesse - riferisce il sovrintendente
medico regionale dell'Inail, Giovanna Maira -, il cui iter
terapeutico si prolunga anche per diversi anni, come conseguenza
dell'instaurarsi della complicanza osteomielitica. Tutto questo
e' causa per l'infortunato, nella maggioranza dei casi, della
perdita del posto di lavoro e dell'impossibilita' a ricollocarsi
utilmente sul mercato lavorativo. Prevenire il fenomeno
attraverso un'idonea formazione degli operatori sanitari
all'adozione di tutti i comportamenti e tutte le tecniche utili
allo scopo, e' l'unico percorso perseguibile per scongiurare i
pesanti effetti di questa patologia che, oltre a danneggiare il
lavoratore che ne e' affetto, finisce per ricadere sull'intera
collettivita'". "E' un'ulteriore testimonianza di come la Sanita'
stia cambiando in Sicilia: dando voce e ascolto all'opinione dei
malati attraverso le associazioni che ne rappresentano interessi
collettivi - sottolinea l'assessore della Salute Regione
Siciliana Massimo Russo - e supportando la crescita di
professionalita' degli operatori. Per garantire una buona sanita'
occorre prima di tutto puntare sulla prevenzione che si riesce a
portare avanti soltanto con una buona informazione di operatori e
personale medico specializzato adeguatamente formato".
"In Italia ogni anno le forme acute o in trattamento sono
calcolate intorno ai 15-18 mila e l'incidenza del fenomeno e'
pari al 3% del totale degli interventi chirurgici e traumatici -
si legge in una dichiarazione del sottosegretario di Stato al
ministero della salute Francesca Martini, assente per motivi
istituzionali -. E proprio con la finalita' di ridurre
l'incidenza di tale patologie e di migliorare la tutela dei
pazienti, considero strategico porre in essere interventi che
debbano interessare non solo la prevenzione della patologia,
attraverso la riduzione dei fattori di rischio, ma anche il
trattamento della infezione osteoarticolare e la prevenzione
della disabilita'". "In tale ottica rientra il tavolo di lavoro
presso il Ministero della Salute che coinvolgendo vari
interlocutori, comprese le associazioni dei pazienti - continua
il sottosegretario -, si e' posto l'obiettivo di fornire risposte
concrete attraverso la fissazione di comportamenti omogenei a
livello di procedure chirurgiche nonche' di creare alleanze con
altri dicasteri per il miglioramento della qualita' di vita dei
pazienti, anche in relazione alla vita familiare e al contesto
sociale e lavorativo".
(Wel/ Dire)