LA SCOPERTA SARA' PRESENTATA IN QUESTI GIORNI AD ORLANDO (USA).
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 dic. - È stato identificato
per la prima volta un nuovo gene che causa la Sla (Sclerosi
laterale amiotrofica), grazie ad uno studio prevalentemente
italiano finanziato, tra gli altri, dalla Federazione italiana
giuoco calcio (Figc). La scoperta del ruolo del gene VCP (Valosin
Containing Protein),che si trova nel Cromosoma 9, e' stata
pubblicata su 'Neuron' e sara' presentata in anteprima in questi
giorni durante il Congresso mondiale sulla Sla che si tiene ad
Orlando (Usa). Autori del lavoro, sostenuto anche dalla
Fondazione Vialli e Mauro e dal ministero della Salute, quattro
centri, tre dei quali italiani: il Centro Sla del Dipartimento di
neuroscienze dell'Universita' di Torino e dell'ospedale Molinette
di Torino, il Laboratorio di Neurogenetica dell'NIH di Betheda -
Usa, il Centro Sla dell'ospedale universitario di Modena ed il
laboratorio di genetica molecolare dell'azienda ospedaliera Oirm
Sant'Anna. "Dal punto di vista tecnico la scoperta -si legge
nella nota dell'ospedale Molinette - e' stata possibile grazie
all'uso della nuova tecnica degli esomi, grazie alla quale e'
possibile sequenziare tutta quella parte del DNA che codifica per
le proteine. La tecnica e' stata utilizzata per la prima volta
negli studi sulla Sla".
Il gene "sotto accusa" era gia' noto come causa di un'altra
malattia neurologica (la demenza frontotemporale associata a
miosite a corpi inclusi e malattia di Paget), ma soprattutto,
oltre ad essere la causa del Morbo di Lou Gehrig (denominazione
ormai diventata famosa in campo sportivo), e' il primo gene di
cui si e' scoperto la capacita' di interferire con il processo di
accumulo di proteine anormali nelle cellule nervose. I
motoneuroni nella SLA, infatti, muoiono per accumulo di queste
proteine anomale. "La scoperta del ruolo del VCP (Valosin
Containing Protein) rappresenta quindi - spiegano gli esperti-
una svolta fondamentale per la comprensione di questa patologia
ed offre prospettive per possibili terapie. Fondamentale per lo
studio- conclude la nota - l'apporto del consorzio ITALSGEN, che
riunisce 14 centri universitari ed ospedalieri italiani che si
sono uniti per la lotta contro la Sla".
(Wel/ Dire)