(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 dic. - Nonostante sia oramai
riconosciuto che il tumore alla mammella, il piu' comune tra le
donne (ogni anno 40 mila nuovi casi), si puo' contrastare e
sconfiggere grazie alla diagnosi precoce, nel nostro Paese
l'adesione allo screening mammario da parte della popolazione
presenta notevoli differenze tra il meridione e il resto della
Penisola, passando da una percentuale del 90% al Nord al 40%
delle regioni meridionali. E' quanto emerge da un convegno
organizzato dall'Andos, l'associazione nazionale donne operate al
seno, d'intesa con la commissione Affari aociali della Camera,
proprio per sottolineare "la diversita' di adesione allo
screening mammario tra Nord e Sud".
Negli ultimi 10 anni "sono stati fatti molti passi avanti-
spiega la coordinatrice nazionale dell'associazione, Flori
Degrassi- ma i dati parlano chiaro: al Nord la percentuale delle
donne che effettua lo screening mammario e' del 90%, al centro
del 60% e al Sud del 40%". Con casi negativi come a Catania, dove
l'adesione nel 2009 non ha superato la soglia del 30%.
A sottolineare il ruolo fondamentale svolto da Andos in questo
campo e' stato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini:
"Dobbiamo lavorare per provare a ridurre questo gap tra Nord e
Sud. Un divario che ritengo sia anche culturale e che dunque- ha
detto- non puo' prescindere dal ruolo fondamentale svolto dalle
associazioni, che con la loro azione contribuiscono a migliorare
l'efficacia delle politiche di prevenzione". Martini ha poi
aggiunto che "il governo punta moltissimo sullo screening, come
dimostra il nuovo piano oncologico", e che l'altro aspetto
importante e' cercare di coinvolgere sempre di piu' la medicina
del territorio.
(Wel/ Dire)