(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 dic. - Per la disabilita' con
la notte di San Silvestro si chiude un anno movimentato. Tra
manifestazioni in piazza, tagli ai fondi e bufere mediatiche, in
piu' occasioni gli italiani hanno avuto a che fare col mondo
della disabilita', ma nonostante questo ne sanno ancora poco.
Prevale una conoscenza sommaria delle diverse disabilita', ma non
manca la paura di dover affrontare le stesse difficolta'. Una
scarsa conoscenza che forse investe anche le istituzioni. I dati
Istat sono fermi al 2004, mentre e' il Censis a formulare dati
aggiornati: 4,1 milioni le persone disabili in Italia contro i
2,6 milioni dell'Istituto di statistica. Un balletto di cifre,
insomma. Il 2010 ha visto ballare i numeri del ministero
dell'Istruzione sugli insegnanti di sostegno, dei tagli
annunciati e di quelli portati avanti come per il Fondo nazionale
per l'inserimento lavorativo e per la non autosufficienza, dei
numeri della lotta ai falsi invalidi, che a volte ha travolto
anche quelli veri. Non sono mancate, pero', novita' positive come
l'imminente avvio dell'Osservatorio sulla disabilita' e la
Commissione per la promozione del Turismo Accessibile. Ecco come
l'Italia ha affrontato il tema della disabilita' nel 2010.
Disabilita' e percezione degli italiani - Sono 4,1 milioni le
persone disabili che vivono in Italia, secondo le stime del
Censis e della Fondazione Cesare Serono del 2010: il 6,7% della
popolazione. Un dato che supera non di poco quello diffuso
dall'Istat a maggio scorso: secondo l'Istituto di statistica i
disabili in Italia sono 2,6 milioni, pari al 4,8 % della
popolazione, ma il numero e' riferito al 2004. Una realta',
quella della disabilita', che pare essere ancora poco conosciuta
anche dagli italiani. Dall'indagine del Censis, la maggioranza
degli italiani ha una immagine della disabilita' esclusivamente
in termini di limitazione del movimento e per cui i le persone
con sindrome di Down sarebbero tutte uguale. Ne sono convinte,
infatti, 2 persone su 3 (il 66%): un luogo comune duro a morire.
Sono in tanti, poi, a conoscere malattie come il Parkinson e la
sclerosi multipla, ma le informazioni sono generiche e
superficiali, come per l'autismo. Una disabilita' che, pero', fa
paura al 54,6% degli italiani, per l'eventualita' di potersi
trovare un giorno a doverla sperimentare in prima persona o nella
propria famiglia.
Scuola - Il 2010 sara' ricordato come l'anno della Rupe Tarpea,
triste immagine ricordata da una frase choc di un insegnante del
Conservatorio di Milano su Facebook, delle proposte di classi
differenziate, ma anche l'anno che ha visto un aumento degli
alunni con disabilita' e degli insegnanti di sostegno. Sono
185.181 gli alunni con disabilita' iscritti nelle scuole italiane
di ogni ordine e grado per l'anno 2010-2011 secondo il ministero
dell'Istruzione, dati che rivelano un incremento della
popolazione scolastica disabile di 4.004 unita' rispetto all'anno
passato. Cresciuto anche il numero degli insegnanti di sostegno:
sono 93.100, secondo le cifre che lo stesso ministro Gelmini ha
reso note nel corso del mese di settembre. A questi vanno
aggiunti i docenti assunti in deroga. Purtroppo, pero', le
associazioni che si occupano di studenti disabili rilevano
l'esistenza di una situazione a macchia di leopardo, in cui gli
insegnanti di sostegno non sono equamente distribuiti in tutte le
scuole e in tutte le regione. Preoccupa, inoltre, il fenomeno del
sovraffollamento gia' denunciato lo scorso anno scolastico: i
dati di quello in corso sono attesi per il mese di dicembre. C'e'
anche una buona notizia dal punto di vista legislativo. Il 2010
ha partorito la legge sui disturbi specifici dell'apprendimento.
Ovvero dislessia, discalculia e disgrafia di cui soffre non meno
del 3-5% dell'intera popolazione scolastica.
Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con
disabilita'. Il decreto di nomina e' stato gia' firmato dal
ministro del Welfare Maurizio Sacconi, ma la prima riunione
annunciata per il 2 dicembre e' slittata a data da destinarsi.
Dopo un iter piu' lungo di quello che le associazioni per le
persone disabili avrebbero desiderato, il passaggio tra il dire e
il fare sembra finalmente imminente. Sulla base di quanto
prescritto dalla legge di ratifica della Convenzione Onu sui
diritti delle persone con disabilita' n. 18 del 3 maggio 2009, il
ministero del Lavoro e delle Politiche sociali avrebbe dovuto
emanare il regolamento per disciplinare la composizione,
l'organizzazione e il funzionamento dell'organismo consultivo
entro il 15 giugno 2009. Ora che il decreto e' stato firmato si
attende che l'Osservatorio sia convocato
Lavoro - Oltre al taglio di tre quarti il Fondo nazionale per
l'inserimento lavorativo delle persone disabili, ancora nessuna
Relazione al parlamento sullo stato di attuazione della legge
68/99, obbligatoria per legge. A questo si aggiunga anche la
proposta di legge volta a 'coprire' la quota obbligatoria di
assunzioni disabili (7% nelle Pubbliche amministrazioni e negli
enti statali) con gli orfani e le vedove da terrorismo. Insomma,
il quadro delle politiche nazionali del lavoro a favore della
disabilita' preoccupa famiglie, operatori, agenzie del lavoro e
tutto il mondo che ruota introno alle persone disabili. In
controtendenza, peraltro, con quanto raccomandato dall'Ocse che,
qualche settimana fa, ammoniva gli stati industrializzati a
facilitare l'ingresso al lavoro delle persone disabili e ridurre
cosi' il costo 'sociale' delle disabilita' stessa in termini di
prestazioni pensionistiche, mediche e sociali.
Lea e nomenclatore - Profondo silenzio sul nomenclatore
tariffario e Livelli essenziali di assistenza (Lea). Il 2010 si
chiude con un 'nulla di fatto': i due provvedimenti restano al
palo. Dopo l'ordine del giorno approvato a luglio 2010 dalla
Camera dei deputati che impegnava il Governo a emanare entro il
30 settembre i Lea, non c'e' stato altro, se non la protesta di
associazioni dei disabili e dei loro familiari, forze politiche
di opposizione, utenti e cittadini con disabilita'. All'orizzonte
il pericolo che la non approvazione dei Lea e il mancato
aggiornamento del nomenclatore tariffario possano inasprire le
differenze tra le varie regioni italiane.
Turismo e Accessibilita' - Accessibilita' degli spazi e
accoglienza: sono questi i pilastri su cui si fonda il turismo
per tutti. Due quest'anno gli strumenti in piu': un manifesto,
presentato lo scorso ottobre dal ministro al Turismo Michela
Vittoria Brambilla, e tante nuove guide 'per tutti' promosse
dalle amministrazioni locali. Nello specifico, con il manifesto
il ministero ha voluto veder garantita alla clientela con
disabilita' accessibilita' a 360 gradi - dagli scivoli ai servizi
di base -, ma anche attenzione alle progettazioni future di
alberghi, luoghi di ricezione e ristorazione, trasporti e
palazzetti dello sport.
Lotta ai falsi invalidi - 'Stiamo facendo un lavoro sporco, ma
abbiamo deciso di farlo per cancellare 30 anni di malaffare'.
Disse questo Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps,
intervenendo alla Conferenza nazionale sulla famiglia tenutasi a
Milano. Una lotta 'senza quartiere' che ha visto da parte
dell'Inps migliaia di controlli e 250mila annunciati per ciascuno
degli anni 2011 e 2012. Controlli che hanno suscitato
l'indignazione di diverse associazioni di disabili per le
modalita' che in alcuni casi hanno portato alla sospensione della
pensione agli invalidi veri. La protesta a inizio luglio e'
culminata con una gremita manifestazione di piazza indetta dalle
grandi federazioni delle persone disabili, che sono riuscite a
scongiurare l'innalzamento della soglia di invalidita' necessaria
ad ottenere la pensione dal 74 all'85% Nel frattempo cresce la
spesa annua per l'assistenza agli invalidi civili: dai 13,5
miliardi di euro del 2006 ai 16,6 previsti nel 2010. E il numero,
anch'esso in aumento, degli assistiti: oggi sono 2 milioni 741
mila. Alcuni giorni fa, intanto, Mastrapasqua ha annunciato una
'diminuzione di circa il 20% rispetto all'anno precedente' su
prestazioni e domande d'invalidita', ma si tratta di un numero da
prendere con le pinze perche' i due dati non sono comparabili.
'Nel 2009 parlavamo di prestazioni - ha spiegato Mastrapasqua -,
oggi parliamo di domande'.
Non autosufficienza - Il 2010 potrebbe chiudersi con un taglio
netto. Dal ministero del Welfare affermano che non e' ancora
detta l'ultima parola, ma tutto sembra deporre a favore di un
totale azzeramento del fondo che nei tre anni passati e' stato
finanziato con 400 milioni annui. Evidenti le conseguenze
sull'attuazione delle prestazioni assistenziali per le persone
non autosufficienti, in continua crescita numerica.
(Wel/ Dire)