IL RISULTATO DI QUATTRO STUDI DELL'UNIVERSITA' DI PADOVA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 dic. - Le vittime degli
infortuni sul lavoro sono maggiormente esposte ad ansia,
depressione e frequenti preoccupazioni, presentano cioe'
un'elevata sintomatologia post-traumatica. Lo dimostra una
ricerca realizzata dal dipartimento di Psicologia generale
dell'universita' di Padova e presentato durante il convegno
dell'Anmil "Le conseguenze psicologiche di un infortunio sul
lavoro". Il fenomeno e' stato esplorato attraverso quattro studi.
Il primo ha coinvolto due gruppi di 14 persone, uno dei quali
composto da chi aveva subito almeno un infortunio nella propria
vita, riportando un'invalidita' compresa tra il 33% e il 70% (il
valore medio e' del 43%).
La distanza dall'incidente era compresa tra i 5 e i 25 anni
(valore medio 14.9). "Negli infortunati valutati non sono emersi
consistenti disturbi psicologici ne' rispetto all'ansia ne' alla
depressione. Tuttavia si e' rilevata una certa propensione al
rischio di sviluppare un disturbo da stress post-traumatico" si
legge nella ricerca. Sulla base di questa prima indagine e' stato
poi sviluppato il secondo studio, focalizzato sugli aspetti
clinici, che ha ampliato il campione e reso piu' omogenea la
distanza dall'infortunio. Vi hanno preso parte 38 lavoratori che
avevano subi'to un incidente sul lavoro e 38 persone che, invece,
non avevano riportato alcun infortunio, ne' altri tipi di evento
traumatico. Nel gruppo di infortunati, la distanza temporale
dall'incidente variava tra 6 mesi e 7 anni, mentre il tasso di
invalidita' (secondo percentuali Inail) era compreso tra il 25% e
il 75%. Questa seconda indagine ha messo in luce la maggiore
vulnerabilita' degli individui che hanno subito un incidente sul
lavoro allo sviluppo di disturbi d'ansia e, in particolare, di un
disturbo da stress post-traumatico, oltre che disturbi depressivi
e difficolta' nel fronteggiare situazioni stressanti e nel
gestire la propria rabbia. Al contrario, all'aumentare della
sintomatologia post-traumatica si riducevano le abilita' di
reagire alle situazioni stressanti. Non e' emersa invece alcuna
relazione tra la gravita' della sintomatologia post-traumatica e
ne' il grado di disabilita' fisica ne' la distanza temporale
dall'evento. "Cio' significa- secondo i ricercatori- che le
ripercussioni psicologiche individuali possono perdurare anche a
distanza di tempo dall'incidente".
Il terzo studio, teso a valutare se a sintomi di tipo
post-traumatico si associassero disturbi sul piano cognitivo, ha
evidenziato per le vittime di incidenti sul lavoro disturbi di
organizzazione e controllo di strategie di azioni flessibili, di
concentrazione e di memoria, "tutte abilita' indispensabili per
un'adeguata prestazione lavorativa e quindi un piu' rapido ed
efficiente reinserimento sociale e lavorativo". Infine
nell'ultimo studio effettuato con un gruppo di 30 vittime di
incidenti sul lavoro (27 maschi e 3 femmine, con eta' media di 39
anni; la distanza temporale dall'evento traumatico variava da 1 a
10 anni; il tasso di invalidita' era compreso tra il 21% e l'87%
con una media del 47%) si e' deciso di svolgere un'indagine
correlazionale tra sintomatologia post-traumatica, disfunzioni
cognitive e attivazione fisiologica emozionale durante la
rievocazione guidata dell'incidente. "I risultati indicano che le
vittime di un infortunio lavorativo presentavano un'elevata
sintomatologia post-traumatica, che si accompagnava a
depressione, ansia e frequenti preoccupazioni", sottolineano i
ricercatori. Questo quadro clinico "non era rispecchiato dal
grado di invalidita' fisica definito in base ai punteggi
percentuali dell'Inail", continua l'indagine, ribadendo la
necessita' di criteri capaci di cogliere adeguatamente tutte le
conseguenze di un incidente sulla salute psico-fisica complessiva
del lavoratore, inclusi gli esiti psicologici ed emozionali di
tale evento. Inoltre, gli infortunati che presentavano una
maggiore sintomatologia post-traumatica hanno riportato una
perfomance peggiore in compiti che misurano l'attenzione o la
capacita' di concentrazione, mostrandosi piu' lenti e meno
concentrati.
(Wel/ Dire)