(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 dic. - Le strutture pubbliche
ricevono un finanziamento piu' alto del valore delle prestazioni
che erogano: in media sprecano il 27,4% dei finanziamenti, pari a
oltre 9 miliardi di euro l'anno. A dirlo e' l'8° rapporto
"Ospedali & Salute" promosso dall'Aiop, l'Associazione italiana
ospedalita' privata, e realizzato da Ermeneia - Studi & Strategie
di Sistema, che e' stato presentato oggi a Roma presso la Camera
dei deputati.Oltre all'analisi dell'inefficienza dei conti degli
ospedali pubblici, come ogni anno il rapporto ha analizzato la
percezione della qualita' dei servizi e fotografato l'attivita'
dell'ospedalita' privata in Italia. La sanita' privata
accreditata rappresenta in media a livello nazionale oltre il 20%
dei posti letto disponibili nel Sistema Sanitario Nazionale.
Per valutare l'efficienza delle strutture pubbliche, la
ricerca ha messo in relazione i finanziamenti ricevuti dagli
ospedali di 15 regioni italiane con il valore economico delle
prestazioni da loro erogate, calcolato sulla base del sistema dei
Drg (utilizzato al momento solo nella sanita' privata
accreditata) che fissa per ciascun servizio un costo standard.
Da quanto emerso nessuna delle regioni sembra essere del tutto
"virtuosa". In ogni caso, risulta piu' efficiente il Nord (per il
quale e' emerso un valore di inefficienza pari ad una media del
20,5%); fanno peggio il Centro (33,4%) e il Sud (34,7%), ma non
mancano le Regioni in controtendenza: il Piemonte, infatti, ha un
tasso di inefficienza relativamente piu' elevato (26,6%), la
Basilicata con il 21,1% e la Puglia con il 24% sembrano
presentare discrete performance. Sul podio dei piu' efficienti,
la Lombardia e' al primo posto (16,9%) seguita da Veneto (18,1%)
e Umbria (19,7%). In fondo alla classifica si trova la Calabria
(45,5%) con Lazio penultima (43 %) e Campania terz'ultima
(42,4%). "Una novita' introdotta dallo scorso anno e' la
definizione delle inefficienze sommerse degli ospedali pubblici -
sottolinea Enzo Paolini, presidente nazionale dell'Aiop - Si
tratta di un'analisi unica in Italia che abbiamo voluto
promuovere, non per puntare il dito contro gli amministratori
degli ospedali pubblici o le Regioni, ma per offrire uno
strumento di lavoro che aiuti a comprendere come ogni riforma
nella gestione della sanita' non possa prescindere da una
riorganizzazione del sistema. Siamo convinti che le risorse siano
piu' che sufficienti e che la soluzione - anziche' i continui
tagli alla sanita' privata - stia in una semplice riforma del
sistema, attraverso l'introduzione di criteri uniformi e
trasparenti per valutare i costi, di controlli attuati da un ente
terzo per porre fine al conflitto di interesse dello Stato che
(salvo alcune eccezioni come la Lombardia) eroga e allo stesso
tempo controlla i servizi sanitari, e di nuovi sistemi di
finanziamento e accreditamento nell'ottica di realizzare un
sistema misto pubblico/privato per ampliare l'offerta sul
territorio a costi sempre piu' appropriati". "Ospedali & Salute"
ha, inoltre, messo in evidenza con una simulazione come i Piani
di Rientro della spesa sanitaria definiti per il Lazio, la
Campania, l'Abruzzo e il Molise, a partire dal 2007, non abbiano
mai centrato gli obiettivi annuali di riduzione del debito: i
risparmi ottenuti, infatti, sono molto inferiori rispetto a
quelli attesi, anche perche' crescono in parallelo i disavanzi
annuali successivi al triennio oggetto dei singoli Piani.
"La collaborazione tra il privato e il pubblico ha gia' dato
testimonianza di poter migliorare l'offerta sanitaria (si pensi
ai casi di Emilia Romagna e Lombardia, dove accordi regionali
hanno portato alla sensibile riduzione dei tempi di attesa) -
conclude Paolini - L'Aiop offre la propria disponibilita' per
proseguire nel lavoro gia' iniziato con la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, il ministero della Salute e il ministero
per la Semplificazione Normativa con l'obiettivo di trovare il
modo di uniformare le rendicontazioni e la redazione dei bilanci
per una maggiore trasparenza e di sviluppare soluzioni che, a
parita' di diritti di tutte le strutture ospedaliere, rendano
piu' efficiente e sostenibile il nostro Sistema Sanitario
Nazionale".
Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria,invitato
alla presentazione del rapporto, ha cosi' commentato: "Se non
rendiamo effettivamente obbligatoria la pubblicazione dei bilanci
di Asl e ospedali sara' difficile attuare nel concreto e con
serieta' lo stesso processo di federalismo. Credo che questa sia
una piaga vergognosa e chiediamo che a tale situazione sia data
una risposta seria in tempi rapidi".
(Fmu/ Dire)