SANITÀ . FARMACI OPPIODI, IL 65% DEI MEDICI CHIEDE FORMAZIONE
"NUOVE REGOLE SU TRATTAMENTO DOLORE UTILI, MA NON SUFFICIENTI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 30 apr. - Come reagiscono i
medici italiani ai cambiamenti legislativi introdotti nell'ultimo
anno sui temi del trattamento del dolore? Doloredoc, il portale
di riferimento per la terapia del dolore, lo ha chiesto agli
interessati con un'indagine appena conclusa. Rispetto alla
semplificazione prescrittiva, introdotta nel giugno 2009, il
67,4% dei medici ritiene che tale norma aiutera' la riduzione
dell'oppiofobia, cioe' dei timori che ancora oggi esistono nei
confronti dei farmaci oppioidi, derivati dalla morfina, spesso
vissuti come dei veri e propri stupefacenti. Tuttavia, ben il
65,9% ritiene che ancora persistono importanti barriere alla
prescrizione, prevalentemente riconducibili a motivazioni
culturali, ma anche ad una scarsa formazione che associa gli
oppioidi solamente al dolore oncologico. L'indagine rileva anche
un notevole bisogno di formazione da parte della classe medica.
Infatti, pur ritenendo di essere sufficientemente informato, il
66,3% dei medici pensa comunque di avere bisogno di un
aggiornamento delle proprie conoscenze, il 18,3% ne ha una forte
esigenza e solo il 15,5% ritiene le proprie conoscenze adeguate.
La legge 38/2010 sulle terapie palliative e la terapia del dolore
e' una porta aperta alla speranza di tanti pazienti di uscire dal
dolore, "malattia nella malattia", che li affligge ma, pur
presupposto indispensabile, non pare sufficiente da sola a
cambiare un atteggiamento radicato nella nostra societa', secondo
il giudizio dei medici che hanno risposto all'indagine. "Da una
situazione di oggettivo arretramento, oggi, con l'approvazione
della legge 38/2010, l'Italia e' il primo Paese europeo ad avere
una legge dedicata alla terapia del dolore anche a livello
pediatrico - chiarisce Guido Fanelli, Coordinatore della
Commissione ministeriale sulla terapia del dolore - Campagne
informative ed educazionali sono necessarie per una corretta
applicazione della legge: informare i cittadini circa i loro
diritti in fatto di trattamento del dolore e, contemporaneamente,
ai medici far sapere che il monitoraggio e il trattamento del
dolore sono un obbligo di legge.
Anche le strutture sanitarie saranno sostenute a curare il dolore
infatti, l'art. 5 della legge 38, prevede un adeguamento
tariffario a livello nazionale." Questo quadro improntato alla
fiducia, e' stato delineato in occasione della presentazione di
"Change Pain", il progetto informativo, formativo e di ricerca
promosso a livello internazionale da Efic«, l'associazione
scientifica europea contro il dolore, con il sostegno di
Grünenthal, azienda farmaceutica tedesca impegnata nella lotta al
dolore, in partnership con Simg, FederDolore e Aisd, Associazione
italiana per lo studio del dolore.
(Wel/ Dire)
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