DISABILITÀ. CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE, COME VALUTARLA
ESPERTI A ROMA, SI DISCUTE ANCHE DI NORMATIVE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 apr. - Come fare statistiche
adeguate che rappresentino la condizione delle persone con
disabilita', ma anche come valutarla e orientare le normative
sulla base di una visione di una disabilita' non piu' come
deficit personale, ma legato all'interazione tra la persona e il
suo ambiente. Sono questi gli argomenti del seminario "Cos'e' e
come si valuta la disabilita'?" in corso a Roma presso
l'Auditorium del ministero della Salute e coordinato dal Centro
collaboratore italiano dell'organizzazione mondiale della sanita'
per la famiglia delle classificazioni internazionali della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Un appuntamento
internazionale parte del progetto di messa a punto dei protocolli
di valutazione della disabilita' basati sul modello della
Classificazione internazionale del funzionamento disabilita' e
salute (Icf), un modello di valutazione e classificazione della
salute e della disabilita' riconosciuto da 191 Paesi come il
nuovo strumento per descrivere e misurare la salute e la
disabilita' delle popolazioni. "L'Icf - ha spiegato Raffaele
Tangorra, direttore generale per l'inclusione e i diritti sociali
e la responsabilita' sociale dell'impresa del ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali - da' una visione della
disabilita' non legata esclusivamente alla condizione individuale
legata di salute dell'individuo, ma alla prospettiva universale
sull'integrazione dell'individuo con l'ambiente. Rivoluzionando
la vecchia prospettiva in cui l'handicap sta nella persona,
andando verso una nuova visione in cui l'handicap sta
nell'ambiente che non e' capace di accogliere quella persona".
In Italia la messa a punto dei protocolli coinvolge diverse
realta' territoriali, dal Friuli Venezia Giulia alla Calabria, ma
sono tanti i progetti in cantiere sul tema della disabilita'.
"Siamo stati in 8 regioni a sperimentare protocolli di
accertamento basati sull'Icf - ha aggiunto Tangorra -, dove per
noi l'accertamento non e' soltanto la valutazione, ma e'
l'occasione di andare oltre e pensare ad una presa in carico che
sia veramente globale. Negli anni, poi, abbiamo finanziato
diverse sperimentazioni. Il focus era piu' specificatamente
legato all'inserimento lavorativo e ancora oggi stiamo lavorando
a ulteriori sperimentazioni sul territorio. Stiamo seminando e lo
stiamo facendo in diverse aree del Paese". Tra gli interventi
anche uno specifico per la non autosufficienza. "In ambito
sociale stiamo sviluppando un sistema informatico parallelo a
quello sanitario - ha aggiunto -, il cosiddetto progetto Sina,
che sta per sistema informativo per le non autosufficienze. Per
la prima volta si andra' ad individuale e costituire un sistema
informativo nazionale a partire da schede individuali e lo faremo
cercando di cambiare la presa in carico delle persone con
disabilita'".
Il seminario, che andra' avanti lungo tutta la giornata di
domani con la presentazione delle esperienze di altri paesi come
l'Australia, la Spagna, il Brasile, l'Argentina e altri ancora,
e' solo un primo appuntamento sul tema. Nei prossimi 19 e 20
maggio, infatti, nella sede del ministero della Salute all'Eur,
ci sara' una seconda tappa dello studio sull'Icf, sulle sfide
della valutazione della disabilita' e di un relativo ripensamento
del welfare.
(Wel/ Dire)
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