(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 apr. - Bastano le analisi
del sangue per verificare le probabilita' future di infarto. La
notizia arriva dagli Stati Uniti, dove i ricercatori dell'Oregon
Health & Science University, hanno individuato un biomarcatore
specifico per questo tipo di rischio, il gamma-prime-fibrinogeno.
Secondo David Farrell, che ha condotto lo studio pubblicato su
'Clinical Chemistry', "elevati livelli di questa sostanza, che e'
un componente del processo di coagulazione, indicano una grande
probabilita' di attacchi cardiaci, anche se non ci sono altri
segni di problemi cardiovascolari come il colesterolo alto." Gli
studiosi hanno poi cercato e trovato conferma della loro
intuizione analizzando 3.400 campioni di sangue prelevati per il
Framingham Heart Study, un grande progetto di ricerca che ha
coinvolto molti centri nordamericani a partire dagli anni '50.
Secondo i dati emersi, sia in assenza che in presenza di altri
fattori di rischio quali colesterolo, obesita' e diabete, il
rischio di problemi cardiovascolari sale molto con un alto
livello di gamma-prime-fibrinogeno. Secondo Farrell "se si hanno
livelli entro il 25% piu' alti, il rischio aumenta di 7 volte.
Questo test dovrebbe essere aggiunto agli altri per predire la
probabilita' di attacchi."
(Wel/ Dire)