PRESENTATO AL SENATO IL DOCUMENTO REDATTO DAI MEDICI DIABETOLOGI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 apr. - Strutturare una rete
organizzativa che permetta di portare soccorso specialistico alle
persone con diabete in modo efficace ed efficiente nelle fasi
dell'emergenza: questo l'obiettivo del documento "Gestione del
diabete durante le catastrofi naturali", presentato oggi al
Senato e redatto dai diabetologi abruzzesi sotto l'egida di
dell'Associazione medici diabetologi (Amd), in occasione del
sisma che ha colpito l'Abruzzo un anno fa. "In seguito a una
catastrofe il momento piu' critico e' rappresentato dalle prime
72 ore quando, la popolazione colpita dall'evento, e' esposta a
numerosi disagi sociali e medici - si legge in una nota dell'Amd
- Si rivela fondamentale, in queste fasi, assicurare
un'assistenza immediata a persone soggette a una condizione
cronica come il diabete." Il diabete e' una delle patologie piu'
diffuse al mondo. Sono piu' di 250 milioni, infatti, le persone
con diabete. In Italia rappresentano il 7% della popolazione,
quasi 4.200.000 italiani, 7.000 dei quali hanno vissuto in prima
persona i disagi derivanti dal verificarsi del sisma abruzzese
uniti ai problemi della malattia."Ogni persona che convive con il
diabete sa bene come questo imponga una routine fatta di orari e
programmi ben definiti. Un'emergenza, in particolare una
maxi-emergenza, puo' realmente incidere sulla malattia, sulla sua
gestione e, di conseguenza, sulla qualita' di vita. È importante
che, insieme alla famiglia, le persone con diabete si preparino a
far fronte a situazioni come questa - sostiene Rossella
Iannarelli, responsabile dell'Unita' operativa di diabetologia
dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila e coordinatore
dell'equipe che ha redatto il documento - Oltre a questo e'
fondamentale la presenza di una struttura organizzata che
permetta di far fronte ai bisogni del paziente nel periodo
immediatamente successivo alla catastrofe." A causa del sisma che
ha colpito L'Aquila e l'Abruzzo, uno dei principali centri
diabetologici della Regione (all'ospedale dell'Aquila) e' andato
distrutto. In quella occasione i diabetologi hanno dovuto far
fronte all'emergenza nell'emergenza mettendo a punto un piano
operativo che nessuno aveva mai realizzato prima. "Abbiamo dovuto
quotidianamente assistere oltre 80 persone con diabete - prosegue
Iannarelli - con informazioni e indicazioni su come comportarsi."
L'esperienza vissuta a L'Aquila ha rappresentato un punto
d'inizio da parte della diabetologia italiana che ha voluto
stilare raccomandazioni, da divulgare a livello internazionale a
medici e pazienti, su come gestire, in caso di catastrofi, questa
malattia complessa.
"Concretamente deve essere pianificata la costituzione di una
Task Force Diabetologica - prosegue la nota - formata da
operatori sanitari dei servizi di diabetologia, in grado di
intervenire in modo rapido e senza difficolta' burocratiche
nell'area geografica colpita, coordinandosi tempestivamente con
la Protezione Civile e con la rete dei soccorsi. Nel documento
vengono puntualmente elencate le dotazioni necessarie." Il
progetto ha ottenuto il riconoscimento della Societa' italiana di
diabetologia (Sid) e l'approvazione dalla Federazione italiana di
medicina di emergenza urgenza e delle catastrofi, ottenendo,
inoltre, il patrocinio dell'International diabetes federation, la
Federazione mondiale che riunisce le societa' scientifiche e le
associazioni del terzo settore operanti nel campo del diabete.
Nel comunicato, infine, i medici diabetologi auspicano che "il
nostro documento venga adottato come linea guida internazionale
nelle prossime settimane."
(Wel/ Dire)