DA ANIMALI PUO' PASSARE A UOMO, SABATO-DOMENICA CONGRESSO A PISA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 apr. - "Oggi in mancanza di
strumenti di sicura efficacia per la prevenzione di questa
malattia, una diagnosi precoce e protocolli validati da
specialisti rappresentano obbiettivi fondamentali per cercare
sconfiggere o comunque tenere sotto controllo la malattia". Lo
dice Marco Melosi, medico veterinario per animali da compagnia e
vice presidente Associazione nazionale medici veterinari
italiani- Anmvi, a ridosso del 'Congresso internazionale sulla
Leishmaniosi canina' che si terra' a Pisa sabato e domenica ed al
quale sono gia' iscritti piu' di 700 partecipanti, italiani e
stranieri, per confrontarsi con i massimi esperti mondiali su
prevenzione, diagnosi e terapia di questa malattia infettiva del
cane, che puo' interessare anche l'uomo con gravi conseguenze se
non subito diagnosticata. "Il congresso di Pisa- aggiunge Melosi-
rappresenta quindi per tutti i veterinari un momento per fare il
punto sui mezzi diagnostici piu' avanzati e le terapie al momento
riconosciute piu' efficaci".
Il congresso e' organizzato dalla Scivac (Societa' culturale
italiana veterinari animali da compagnia, associazione federata
Anmvi) e dal Gslc (Gruppo di studio sulla Leishmaniosi canina),
sponsorizzato dalla Hill's, e patrocinato dalla Facolta' di
Medicina Veterinaria di Pisa.
La Leishmaniosi canina "e' una malattia infettiva tipica
dell'area mediterranea, ma e' oggi riscontrabile su quasi tutto
il territorio nazionale- segnalano dall'Anmvi- l'espansione e'
dovuta ai cambiamenti climatici (in particolare all'aumento della
temperatura media) e alla maggiore movimentazione dei cani che
sempre piu' spesso accompagnano i loro proprietari nei
trasferimenti per lavoro o vacanza".
Al congresso di Pisa si parlera' anche di come difendere i
cani dalle punture del 'Flebotomo' (detto anche 'Pappatacio'),
vettore della Leishmaniosi canina, con interventi ambientali e
specifici sull'animale, l'unica strategia efficace per difendere
il cane dal contagio e controllare la diffusione sempre maggiore
della Leishmaniosi. Prevenire significa al momento esclusivamente
sviluppare la lotta a quello che e' l'unico vettore biologico
dimostrato del protozoo. "Non esiste ancora la possibilita' di
una profilassi vaccinale- segnala l'Anmvi- anche l'ultimo vaccino
sperimentato in Brasile non ha dato sufficiente evidenza di
efficacia e non si attiene agli standard europei di sicurezza".
(Wel/ Dire)