(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 apr. - "Basta con la
politica degli annunci del ministro Fazio, di Brunetta, dei
governatori delle Regioni, servono investimenti seri per
riorganizzare le cure primarie, per avviare una rivoluzione
tecnologica, per mettere in sicurezza le guardie mediche. La
nuova convenzione, invece, va completamente nella direzione
sbagliata". Questo il duro giudizio espresso da Salvo Cali',
segretario generale Smi, nel corso della manifestazione unitaria
di protesta della medicina convenzionata (medici di famiglia, del
118, dei servizi, delle guardie mediche) organizzata ieri insieme
allo Snami, a Roma, al Capranichetta.
In una sala gremita di medici, alla presenza di rappresentanti
della politica e del presidente dell'Ordine dei Medici di Roma,
Mario Falconi, sono intervenuti, tra gli altri, i segretari delle
due sigle sindacali, Salvo Cali' e Angelo Testa. I lavori sono
stati aperti e moderati dal presidente dello Smi, Giuseppe del
Barone. Il sindacato dei medici italiani (Smi) ha spiegato ancora
una volta le ragioni della mancata firma della nuova convenzione
e ha lanciato una campagna di proposte per scongiurare ulteriori
sconfitte per la categoria e creare le premesse per un rilancio
del protagonismo della categoria. "Lo abbiamo detto chiaramente-
ha continuato il segretario dello Smi- come Napoleone condusse la
Francia ad una fatale sconfitta a Warterloo, anche, nel nostro
piccolo, qualche nostrano condottiero parla di 'rivoluzioni' ma
anno dopo anno, subiamo cocenti delusioni e ci ritroviamo con
meno peso politico e sindacale, con accordi beffa e con il
trionfo di una cultura dei particolarismi che sta facendo
regredire fortemente l'organizzazione delle cure primarie
italiane, da sempre fiore all'occhiello della sanita' pubblica".
"Accordi poveri- ha aggiunto- fatti con i soldi della categoria,
risorse inadeguate e finalizzate a progetti sperimentali e
minoritari (le Uccp), molta retorica sull'innovazione e completa
disattenzione al disagio della categoria, a partire da questioni
basiche come la sicurezza sul posto di lavoro delle guardie
mediche (decine sono state le aggressioni dall'inizio dell'anno).
Non abbiamo bisogno degli annunci del ministro Brunetta
sull'invio online dei certificati, quando poi emergono decine di
problemi tecnici e strutturali che complicano e burocratizzano
oltremodo il lavoro dei camici bianchi. Ma neppure ci confortano
le farneticazioni del ministro Fazio, gia' noto per la brillante
e fallimentare campagna sulla vaccinazione antinfluenzale, che
esterna sulla presenza dei medici nelle farmacie. Il nostro
ministro, piuttosto che baloccarsi in improbabili alchimie
organizzative, dovrebbe dedicarsi a conoscere davvero, e a fondo,
il malessere dei medici e la realta' della nostra sanita',
andando di piu' sul territorio e, magari, facendo qualche
conferenza stampa in meno. Il nostro Ssn ha necessita' di un
impegno economico serio che ridisegni i servizi e li adegui ai
cambiamenti epocali in corso dal punto di vista demografico e
nosologico. Appunto meno annunci e piu' fatti!".
"Da oggi- ha concluso Cali'- riparte la forte e unitaria
iniziativa dei medici per rilanciare il protagonismo della
categoria e per costruire davvero una riorganizzazione delle cure
primarie per avere una nuova, moderna e ancora piu' efficiente
sanita' pubblica".
(Wel/ Dire)