PER LA RACCOLTA FONDIA IN FAVORE DI "FONDAZIONE ABIO ITALIA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 apr. - Ritorna "Trenta Ore
per la Vita" che, dal 19 al 25 aprile, sara' presente all'interno
dei palinsesti televisivi, radiofonici e multimediali Rai con la
campagna di raccolta fondi a favore di "Fondazione Abio Italia
Onlus", per rendere meno traumatico l'impatto dei bambini e degli
adolescenti con l'ospedale e, al fianco degli oltre 5 mila
volontari Abio, accompagnarli con un sorriso insieme ai loro
genitori, nel percorso di cura. In particolare, il progetto "Il
compito di prendersi cura" prevede interventi sui tre reparti
pediatrici degli ospedali San Carlo di Milano, Cardarelli di
Napoli e policlinico Paolo Giaccone di Palermo, per renderli a
misura di bambino sulla base dei principi Abio. "Sappiamo che
puo' essere un'esperienza molto difficile per un bambino o un
adolescente entrare in ospedale e conoscere, forse per la prima
volta, il dolore, la paura, l'angoscia - commenta Rita Salci,
presidente dell'Associazione Trenta Ore per la Vita - La malattia
modifica la sua vita e quella della sua famiglia e puo' lasciare
il segno per sempre". "Un ospedale a misura di bambino e' da
sempre uno dei nostri obiettivi" - dichiara Regina Sironi,
segretario generale di Fondazione ABIO Italia - Grazie
all'Associazione Trenta Ore per la Vita, e grazie a tutti coloro
che crederanno nei nostri progetti, i bambini e gli adolescenti
di tutta Italia potranno ricevere il sorriso di un volontario
Abio ed essere ricoverati in ambienti pensati appositamente per
loro".
Testimonial dell'evento sara' la showgirl Lorella Cuccarini:
"Anche quest'anno porto in video la mia testimonianza come madre
- spiega - nella scorsa edizione ho conosciuto tante donne
africane sieropositive in stato di gravidanza. Quest'anno saro'
al fianco di tante donne italiane che vivono l'incubo di un
figlio ricoverato in ospedale. La malattia di un bambino colpisce
un'intera famiglia. In modo particolare la mamma che spesso deve
dividersi tra il figlio ricoverato e gli altri che rimangono a
casa. Con tante questioni pratiche da risolvere e un dolore
silenzioso nel cuore."
(Wel/ Dire)