IMMINENTE IL VARO DEL REGOLAMENTO ESECUTIVO DELLA LEGGE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 apr. - Chi dona un rene a un
familiare malato non sara' piu' costretto a licenziarsi, ma
presto sara' tutelato dallo Stato nel suo diritto ad assentarsi
dal lavoro. È questa la sostanza di quanto annunciato ieri dal
sottosegretario di Stato per la Salute, Francesca Martini, che
rispondendo in commissione Affari sociali della Camera a un'
interrogazione dell'onorevole Paolo Fontanelli (Pd) circa
l'emanazione del regolamento di esecuzione della legge n. 458 del
1967 sul trapianto di rene tra persone viventi, ha annunciato che
il decreto e' gia' stato firmato dal ministro Fazio ed e' ora
sottoposto alla firma del ministro Sacconi. L'interrogazione di
Falcinelli parte da un fatto di cronaca della scorsa estate,
quando le cronache parlarono di un trapianto di rene su un
bambino di 5 anni, Tommaso R., affetto fin dalla nascita da
insufficienza renale cronica, avvenuto grazie a un rene stato
donato dal padre del bambino, Pier Enrico R., che, per aiutare il
figlio, si e' dovuto licenziare dal lavoro, perche' in Italia non
esiste una norma che tuteli la donazione da vivente, cioe' che
non e' riconosciuta l'assenza dal lavoro per malattia a chi doni
un organo in favore di un'altra persona. Un caso simile era gia'
accaduto sempre a Pisa nel 2003, quando una donna, Irene Vella,
dono' un rene al marito Luigi e dovette lasciare l'impiego
perche' non poteva assentarsi dal lavoro.Ora l'articolo 5 della
legge 26 giugno 1967, n. 458, "Trapianto del rene tra persone
viventi", prevede che "per l'intervento chirurgico del prelievo
del rene, il donatore e' ammesso a godere dei benefici previsti
dalle leggi vigenti per i lavoratori autonomi o subordinati in
stato di infermita'; e' altresi' assicurato contro i rischi
immediati e futuri inerenti all'intervento operatorio e alla
menomazione subi'ta, mentre l'articolo 8 della stessa legge
recita: "Il Ministro per la sanita', di concerto col Ministro per
il lavoro e la previdenza sociale, emanera' il regolamento di
esecuzione della presente legge entro sei mesi dalla sua entrata
in vigore." La legge dunque c'e', ma mancando da quarantatre'
anni il regolamento di esecuzione, che non e' mai stato emanato,
ad oggi non esistono tutele per i lavoratori che decidano di
donare un rene. La Martini ieri ha annunciato che lo schema di
regolamento predisposto, relativo all'ormai consolidata attivita'
di trapianto di rene, nonche' di fegato da donatore vivente, ha
acquisito i pareri del Consiglio Superiore di Sanita', della
Conferenza Stato Regioni e del Consiglio di Stato. Lo stesso
decreto e' gia' stato firmato dal ministro della Salute, ed e'
stato sottoposto alla firma del ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali.
(Wel/ Dire)