(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 apr. - L'Unione nazionale
consumatori, in un recente rapporto, ha evidenziato nel nostro
Paese la tendenza degli under 30 ad abusare di Energy Drink,
arrivando a consumarne anche 3-4 lattine alla settimana,
associando molto spesso la bibita ad alcol. E' il nuovo modo di
consumare gli Energy Drink, che solleva molte preoccupazioni tra
le istituzioni e le organizzazioni che si occupano di salute
pubblica. Secondo la Societa' Italiana di Farmacologia,
nell'ultimo decennio le vendite degli Energy Drink sono cresciute
anche in virtu' di campagne pubblicitarie indirizzate soprattutto
al mondo giovanile. Negli Stati Uniti, ed anche in Italia, i nomi
scelti per queste bevande sono ispirati ai fumetti (Daredevil),
al mondo dello spettacolo ("Rockstar") o a quello del wrestling
("Tiger Shot"). I prodotti sono stati anche chiamati con nomi che
ricordano esplicitamente alcune sostanze stupefacenti ("Cocaine").
Il Consorzio distributori alimentari in Italia segnala nel
secondo semestre 2009 un aumento del 12% dei consumi di Energy
Drink, soprattutto la sera dove il consumo e' legato alla
preparazione di cocktail. Uno studio italiano pubblicato sul
Bollettino delle Dipendenze (2009), che ne descrive le modalita'
di consumo in un campione di giovani, evidenzia la rilevanza del
contesto - principalmente discoteche, bar e pub - motivato
dall'effetto stimolante e "potenziante" delle bevande. Tuttavia
ben il 10% degli intervistati riferisce anche effetti non
desiderati come difficolta' ad addormentarsi, insonnia, ansia e
palpitazioni. Dal 2007 ad oggi, il Centro Antiveleni di Pavia ha
registrato ben 11 casi di soggetti intossicati per abuso di sola
Red Bull e/o di co-assunzione di quantitativi elevati di Red Bull
con altre sostanze. I principali sintomi descritti sono
tachicardia, agitazione psicomotoria, episodi di vomito e, nel
caso di co-assunzione di sostanze stupefacenti delirio e
allucinazioni.
Destano preoccupazione, in particolare, i 3 casi di
intossicazione riferiti a minori di 18 anni. L'associazione di
Energy Drink e alcol puo' dare al consumatore una sensazione
illusoria di padronanza della situazione indotta dalla caffeina,
che inibisce l'effetto sedante dell'alcol. In realta' lo stato di
ebbrezza viene piuttosto mascherato, mentre segnali come la
fatica e la sonnolenza risultano attenuati ma i riflessi,
nonostante le apparenze, sono rallentati e la coordinazione
motoria ridotta. Gli Energy Drink contengono sostanze nervine che
facilitano un forte dispendio d'energia attraverso un incremento
significativo della pressione sanguigna, della velocita' di
reazione e del metabolismo, riducendo in tal modo la percezione
dello stato di affaticamento sia fisico che mentale. Tuttavia
l'abuso di queste sostanze, in particolare da parte di target
sensibili della popolazione come i giovani, le donne in
gravidanza, persone affette da patologie cardiovascolari, puo'
provocare effetti dannosi e intossicazioni. Per tale ragione, il
Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa), ha recentemente
evidenziato la necessita' di adottare una linea piu' incisiva per
controllare il fenomeno e regolamentare la commercializzazione di
tali prodotti, anche attraverso la proposta della Societa'
italiana di farmacologia di rendere obbligatoria la presenza
sugli Energy Drink di avvertenze sulle modalita' d'uso e sui
potenziali rischi.
(Wel/ Dire)